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ATTUAZIONE DEL GDPR

Privacy, bocciato il Codice per le strutture veterinarie

Privacy, bocciato il Codice per le strutture veterinarie

Gli Ordini non sono attori del Regolamento GDPR. Solo le associazioni che rappresentano gli interessi dei titolari del trattamento dei dati possono emanare codici di condotta sulla privacy.


Gli Ordini provinciali non possono procedere all'adozione del progetto "Codice di Condotta Strutture Veterinarie italiane", promosso dall'Ordine dei Veterinari di Varese per affrontare gli adempimenti connessi alla Privacy. Il parere negativo è della FNOVI che - con propria circolare- spiega che "gli Ordini non possono rappresentare le strutture mediche veterinarie". L'ostativa della Federazione trova fondamento giuridico nelle Linee Guida sui Codici di Condotta emanate dal Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), l'organismo che promuove la cooperazione fra le autorità nazionali preposte alla protezione dei dati.

L'iniziativa- Fino al 5 gennaio, l'Ordine dei Veterinari di Varese ha aperto alla consultazione pubblica una proposta di "Codice di Condotta Strutture Veterinarie italiane", elaborata con 19  Ordini provinciali (Agrigento, Brindisi, Catania, Chieti, Como e Lecco, Cremona, Isernia, L’Aquila, Mantova, Messina, Novara, Pescara, Pordenone, Potenza, Taranto, Trento, Treviso, Varese e Vicenza). Il documento si propone come "uno strumento duttile ed intuitivo" per "migliorare, nelle Strutture Veterinarie Italiane, la conformità alla normativa di protezione dei Dati Personali". Gli Ordini Promotori dichiarano l'intento di "rispondere all’invito rivolto loro dall’art.40 del GDPR".

Il parere della FNOVI-  In base ai Codici di Condotta del Comitato EDPB, gli Ordini - che non sono attori del Regolamento GDPR- non rientrano nemmeno tra i soggetti titolati all'adozione di iniziative come quella proposta dagli Ordini Promotori. Il Regolamento GDPR  riconosce fra i soggetti che possono emanare codici di condotta sulla Privacy solo le associazioni e gli organismi che rappresentano direttamente gli interessi dei titolari o responsabili del trattamento dei dati personali.
La circolare della FNOVI evidenzia che "il sistema ordinistico rappresenta principalmente i veterinari come professionisti individuali e non le strutture mediche veterinarie come entità giuridiche o organizzative".  Gli Ordini, in sostanza, non sono i diretti rappresentanti delle strutture veterinarie titolari del trattamento o responsabili del trattamento.