La presenza della PSA, a seconda delle specie e delle zone interessate, comporta una modulazione della sorveglianza per Peste Suina Classica. Indicazioni dal Ministero.
L’attività di sorveglianza passiva per la Peste Suina Classica prosegue con le stesse modalità già in essere sia nei domestici che nei selvatici. Lo precisa la Direzione Generale della Sanità Animale, precisando che l'attività andrà modulata sulla base dello status sanitario per Peste Suina Africana (PSA) del territorio considerato e della popolazione interessata dalla PSA.
- nelle zone indenni da PSA e nelle zone di restrizione I, devono essere sottoposti agli esami per la ricerca del virus PSC con metodiche biomolecolari i campioni prelevati da suini detenuti e da cinghial i selvatici nell’ambito delle attività di sorveglianza passiva per PSA; - nelle zone di restrizione II per presenza della PSA nella popolazione selvatica, devono essere sottoposti agli esami per la ricerca del virus PSC con metodiche biomolecolari i campioni prelevati dai suini detenuti e dai cinghiali selvatici nell’ambito delle attività di sorveglianza passiva per PSA. Diversamente, i campioni prelevati dai cinghiali selvatici nell’ambito delle attività di sorveglianza passiva rafforzata (ricerca attiva) e attiva per PSA non devono essere sottoposti agli esami per la ricerca del virus PSC; - nelle zone di restrizione III per presenza della PSA esclusivamente in suini detenuti, devono essere sottoposti agli esami per la ricerca del virus PSC con metodiche biomolecolari solo i campioni prelevati da cinghiali selvatici nell’ambito delle attività di sorveglianza passiva per PSA. - nelle zone di restrizione III in cui la presenza della PSA è accertata in entrambe le popolazioni (suini detenuti e cinghiali selvatici), devono essere sottoposti agli esami per la ricerca del virus PSC con metodiche biomolecolari solo i campioni prelevati dai cinghiali selvatici nell’ambito delle attività di sorveglianza passiva per PSA. Diversamente, i campioni prelevati dai cinghiali selvatici nell’ambito delle attività di sorveglianza passiva rafforzata (ricerca attiva) e attiva per PSA non devono essere sottoposti agli esami per la ricerca del virus PSC.
PSC e PSA- L’andamento clinico della peste suina classica (PSC) e della peste suina africana (PSA) è molto simile. Il periodo d'incubazione varia da cinque a dieci giorni in funzione della virulenza della virulenza dei ceppi virali, ma anche dell’ospite e delle condizioni ambientali. Nelle forme acute l'insorgenza di febbre alta (oltre i 40°C) costituisce generalmente il primo segno clinico evidente di malattia. Le forme acute di PSC e PSA sono completamente sovrapponibili. Richiami sui principali aspetti delle due malattie possono essere acquisiti attraverso la consultazione del sito dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, sede del Centro di Referenza CEREP.