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GRUPPO DI ESPERTI

PSA: cluster critico in Piemonte Liguria, chiesti nuovi fondi

PSA: cluster critico in Piemonte Liguria, chiesti nuovi fondi
L'avanzata della Peste Suina Africana richiede coesione sulle misure di eradicazione. Barriere e restrizioni. Chiesti nuovi finanziamenti ai Ministeri della Salute e dell'Agricoltura.


In Piemonte e in Liguria si aggrava ulteriormente la gestione dell’epidemia. L’applicazione delle misure di contrasto resta fortemente probelmatica anche per le ripercussioni sulle realtà locali, che subiscono le misure restrittive previste all’interno delle zone di restrizione. Ma i nuovi casi registrati sia ad ovest che ad est della zona di restrizione (ZR) rendono necessario un nuovo allargamento delle attuali zone. A chiederlo sono la Commissione Europea e il Ministero della Salute che ha riunito il Gruppo operativo degli esperti (GOE) il 26 gennaio scorso.

Il Gruppo ha valutato l'adozione di ulteriori misure di contrasto alla PSA in uno scenario di aggravamento epidemiologico anche a livello di Unione Europea, dopo il recente caso di Peste Suina Africana confermato in Grecia. Queste le azioni concordate dal Gruppo:
- Completamento delle barriere del tracciato originario già in gran parte realizzate e messa in opera di una seconda ulteriore recinzione sia ad est e ad ovest.
- Comunicazione alla Commissione Europea della proposta di allargamento delle attuali Zone di restrizione (nuovi Comuni di Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna da inserire ex novo in Zona I e passaggio di altri Comuni da zona I a zona II)
- Richiesta immediata ai vertici politici di nuovi ulteriori fondi necessari all’installazione e manutenzione delle barriere al rafforzamento delle attività di ricerca attiva delle carcasse, all’attività di depopolamento dei cinghiali come da Piano di eradicazione. A queste risorse dovranno aggiungersi ulteriori risorse per i ristori e gli indennizzi per il fermo produttivo delle diverse attività bloccate dalle misure di restrizione cui dovranno far fronte le Amministrazioni agricole

La situazione nazionale - Mentre nel cluster di Roma i dati sono incoraggianti, con l’ultimo caso positivo a settembre 2022, nel cluster delle regioni Piemonte e Liguria si continua a registrare un incremento di casi, di cui l’ultimo ad est nel comune di Carrega Ligure, molto vicino al confine della zona di restrizione II e prossimo al territorio della regione Emilia Romagna.
Nel verbale degli Esperti, pubblicato dal Ministero della Salute, si evidenzia che proprio quest’ultima carcassa positiva, rinvenuta in modo casuale e non a seguito di ricerca attiva, mette in evidenza come l’assenza di un campionamento significativo ad est, come del resto anche ad ovest, in particolare in alcune aree, non consenta di individuare il reale fronte di avanzamento della malattia e di definire con precisione l’area di circolazione attiva del virus.

La spesa in Piemonte-
  Le Regioni sono preoccupate per l'avanzamento della malattia e continuano a rappresentare la necessità di trovare finanziamenti.  La Regione Piemonte ha già speso 4 milioni di euro per il 2022, mentre per il 2023 è stato inserito in bilancio 1 milione di euro, di cui 300.000 euro  da dedicare all’incremento delle attività di ricerca, in particolare nel settore est della ZR.
Il Piemonte, da poco uscito dal Piano di rientro, deve tener conto di vincoli di bilancio che ostacolano il reperimento di ulteriori fondi. Contemporaneamente le Associazioni di categoria chiedono con insistenza di poter ripopolare gli allevamenti in zona II vuoti da più di 8 mesi.

Condivisione e divieti- La scarsa condivisione degli obiettivi e di conseguenza delle azioni da intraprendere, compreso il mantenimento dei divieti necessari per il raggiungimento degli obiettivi di eradicazione prefissati, fin dall’inizio dell’epidemia, ha contribuito alla diffusione della malattia sul territorio, in particolare in riferimento alla deroga all’interno delle ZR al divieto di alcune attività (es. caccia ed altre attività ludico sportive) ritenute a rischio. Il Ministero della Salute ha ricordato che nelle prime fasi dell’epidemia siano stati individuati a livello centrale 10 milioni di € da affidare alla struttura commissariale per la realizzazione delle recinzioni e di altre attività ad esse correlate, cui poi si sono aggiunti i fondi delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna, mentre per quanto riguarda la questione dei ristori agli operatori dovuta ai fermi produttivi, questa va gestita dalle amministrazioni competenti sul settore agricoltura (MASAF e Assessorati regionali all’agricoltura).
Al Ministro della Salute e dell'Agricoltura sono stati  rappresentati i nuovi fabbisogni finanziari relativamente alle recinzioni ed alle altre attività.