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RAPPORTO ISTISAN

Sorveglianza delle zanzare: compendio delle strategie in atto

Sorveglianza delle zanzare: compendio delle strategie in atto
L'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato lo stato dell’arte dei sistemi di sorveglianza delle Malattie Trasmesse da Vettori. Sistemi ed esperienze regionali a confronto.

Un compendio di conoscenze ed esperienze relative alla sorveglianza entomologica, in particolare delle zanzare: è questo il senso del Rapporto ISTISAN "Sorveglianza delle zanzare in Italia", pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) a cura di Marco Di Luca. La raccolta delle esperienze applicate nelle varie Regioni italiani contribuisce ad affinare gli interventi di controllo e di scambiare soluzioni rivelatesi efficaci.

L’idea di riunire e condividere in un unico rapporto tecnico, conoscenze ed esperienze regionali diverse, deriva dal progetto “Rafforzare la formazione in entomologia di sanità pubblica degli operatori del SSN" finanziato dal Ministero della Salute e condotto da febbraio 2019 fino a dicembre 2021. Al termine del progetto, 119 professionisti, distribuiti in tutta Italia, hanno ricevuto una formazione su temi di entomologia medica e veterinaria.

Negli ultimi anni l’Italia è stata colpita da epidemie riconducibili alle Malattie Trasmesse da Vettori (MTV), quali febbre del West Nile, chikungunya e dengue. Tutte malattie  fortemente influenzate da clima e ambiente, con cicli di trasmissione complessi, a cui si deve risponder con un approccio di intervento integrato (One Health), di cui la sorveglianza entomologica è appunto una parte essenziale.
Lo studio passa in rassegna la sorveglianza entomologica nei sistemi regionali di risposta ai virus West Nile e Usutu e alle arbovirosi trasmesse da zanzare del genere Aedes. Una ulteriore sezione, analizza le azioni per prevenire l’introduzione e la diffusione di nuove specie di zanzare invasive, per poi concludere il Rapporto con le nuove frontiere della sorveglianza entomologica

Malgrado esistano tra alcuni Istituti Zooprofilattici delle differenze operative nelle procedure di sorveglianza, le attività entomologiche dei vettori di West Nile e Usutu sono da considerarsi comunque organiche e ben strutturate su gran parte del territorio nazionale. Al contrario, nonostante la presenza diffusa e abbondante della zanzara tigre e ben tre epidemie imputabili a questa zanzara, solo poche Regioni hanno investito finora risorse adeguate e si sono attrezzate per monitorare e contrastare questo vettore.

Ancora più critica è la situazione che riguarda l’implementazione di sistemi di rilevamento precoce dell’ingresso e diffusione di nuove zanzare esotiche, come dimostrato dall’insediamento stabile di Aedes koreicus e Aedes japonicus. Qualche esperienza condotta da Regioni virtuose, sono comunque da considerarsi iniziative sporadiche e isolate, benché sin dal 2007, con l’adozione del nuovo Regolamento Sanitario Internazionale da parte dell’Assemblea Mondiale  della Sanità, gli stati membri avrebbero dovuto attuare programmi di sorveglianza sistematica e di controllo integrato dei vettori, presso i punti di ingresso o Point of Entry (PoE), quali porti e aeroporti.

Degna di nota, infine, è l’iniziativa di citizen science, presentata di recente da alcuni istituti di ricerca italiani, in cui la cittadinanza viene coinvolta attivamente nella lotta alle zanzare, incoraggiando l’uso di una App, disponibile per smartphone. Questa forma di arruolamento e partecipazione della società civile in attività scientifiche, oltre ad aumentare la sensibilità e il senso civico.
Una nuova frontiera della sorveglianza in ambito entomologico è data dall'utilizzo di tecnologie avanzate che permettono di attivare sistemi riconoscimento degli artropodi, e in particolare di quelli di interesse medico-veterinario, attraverso approcci di imaging, machine learning e intelligenza artificiale.

In questo contesto, la sorveglianza veterinaria sui vettori ha il principale obiettivo di rilevare precocemente la circolazione virale sul territorio allo scopo di attivare le misure atte a prevenire la trasmissione umana attraverso trapianti e trasfusioni. Dal 2015, infatti, in accordo con il Centro Nazionale Sangue e il Ministero della Salute, si è deciso di adottare un approccio basato sulle evidenze per la gestione del rischio da WNV attraverso sangue e organi, in contrasto con la vecchia normativa che imponeva il controllo random delle sacche di sangue nelle province interessate negli anni precedenti da casi umani di WNV. Il sistema è dotato di una comprovata efficacia- osserva l'Istituto Superiore di Sanità-  tanto che nel 2018, per fare un esempio-  la sorveglianza integrata ha permesso di intercettare donatori positivi in ben tre province del Piemonte in cui la sorveglianza veterinaria aveva rilevato la circolazione virale, ma che seguendo la vecchia normativa non sarebbero state sottoposte a controlli.

Il Capitolo 3 del PNA 2020-2025 prevede la possibilità per le Regioni di decidere la sospensione della sorveglianza entomologica nel momento in cui si verifica una positività nell’unità geografica di riferimento, ad eccezione delle “trappole parlanti” poste ai confini di aree non ancora interessate da circolazione virale. La Regione Piemonte ha previsto negli ultimi due anni l’applicazione di detta possibilità, interrompendo la sorveglianza entomologica alla prima positività per WNV e mantenendo attive solamente le trappole che rientravano nei programmi di disinfestazione dei comuni.

Secondo l'analisi condotta dall'ISS, la scelta di mantenere attiva questa sorveglianza, tramite "trappole parlanti" non è da escludere per gli anni a venire, in quanto permette di conoscere meglio la circolazione virale sul territorio e di comprendere la dinamica del virus a livello spaziale e temporale.

Sorveglianza delle zanzare in Italia

Rapporto ISTISAN