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SOSTENIBILITA'

CREA, piovana al 90% l'acqua per la produzione di carni

CREA, piovana al 90% l'acqua per la produzione di carni
Uno studio recente pubblicato dal CREA mostra che più del 90% dell’acqua necessaria a produrre carne è di tipo verde, cioè acqua piovana.

Un studio di recente pubblicazione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), mostra che il consumo complessivo di acqua nella dieta non varia in modo sostanziale se si sostituisce la carne con verdura e frutta provenienti da colture irrigue.
Lo studio infatti dimostra che più del 90% dell’acqua necessaria a produrre carne è di tipo verde, cioè acqua piovana che potrebbe in alternativa essere usata o per far crescere rovi o colture destinate ad alimentare bovini e solo il 5-7% di acqua blu.

Il documento in questione sostituisce il concetto di “impronta idrica” con quello di “stress idrico” e sottolinea come in realtà più del 90% dell’acqua necessaria a produrre carne è di tipo “verde”, cioè acqua piovana e solo il 4-7% è “acqua blu”, prelevata dalle falde acquifere o da bacini superficiali, mentre il 2% è “acqua grigia”, ovvero legata ai processi di depurazione.

L’allevamento bovino da carne, sostiene lo studio, grazie all’uso di foraggi grossolani e pascolo utilizza per fini produttivi anche aree destinate ad essere abbandonate. Le conseguenze di questo sono positive per l'ambiente, in particolare permettono una maggiore fissazione di carbonio organico nel suolo e minor rilascio della CO2 nell’atmosfera; limitazione degli incendi estivi; minore dilavamento e dissesti idrogeologici.

Il bovino, inoltre, in grado di consumare foraggio affienato e insilato, non necessita di ingente utilizzo dell’acqua nei mesi più caldi. Tutti i ruminanti in grado di digerire la cellulosa garantiscono uno stoccaggio, sottoforma di alimenti, delle risorse idriche autunno primaverili.

"Esaltando questo concetto, il rumine è una grande diga che permette di utilizzare d’estate l’acqua caduta durante i mesi piovosi" si legge nello studio.
Pertanto considerando una buona efficienza del sistema irriguo in un allevamento estensivo, la quantità d’acqua necessaria per produrre 1 kg di carne bovina è di 790 litri (e non di più di 15.000).

Lo studio dimostra che passando da una dieta onnivora a una vegana, il risparmio di acqua sarebbe solo del 14% circa.
I ricercatori affermano però che contano, invece, le scelte compiute in sede di pianificazione delle produzioni zootecniche e la promozione dello sviluppo tecnologico nel settore agrifood. 
In questa direzione vanno ad esempio la scelta di ridurre le emissioni di CO2 da parte delle aziende zootecniche, la sostituzione della coltivazione del mais irriguo con sorgo e triticale e con utilizzo di mangimi innovativi, l’applicazione della zootecnia di precisione e il miglioramento genetico dell’efficienza produttiva e riproduttiva degli animali.