Sul divieto di attività venatoria e di altre attività all’aperto nei Comuni in area infetta vigileranno i Servizi Veterinari in collaborazione con le Forze dell'Ordine. Per i prossimi sei mesi, nella zona infetta definita dalla Direzione Generale della Sanità Animale l'11 gennaio scorso, si applicheranno i divieti decisi con ordinanza contingibile e urgente dai Ministri della Salute e delle Politiche Agricole, in osservanza del Reg (UE) 2020/687.
Attività vietate- La zona ricomprende 146 Comuni nelle provincie di Alessandria e di Genova, salvo modifiche in base all'evoluzione epidemiologica. Al suo interno sono vietate: -le attività venatorie di qualsiasi tipologia. I servizi regionali competenti, su richiesta degli interessati, possono autorizzare la caccia di selezione sulla base di una valutazione tecnica che tenga conto della natura dell’attività e delle specifiche caratteristiche dell’area coinvolta. - la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking - altre attività. Sono vietate anche le attività che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportino un rischio per la diffusione della malattia. Attività ammesse- Sono escluse le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali.
Deroghe- I servizi regionali competenti, su richiesta degli interessati, possono autorizzare, su motivata e documentata richiesta, lo svolgimento delle attività vietate sulla base della valutazione del rischio da parte del Cerep (Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e da asfivirus). I servizi regionali competenti avranno cura di fornire ai titolari delle attività autorizzate in deroga le istruzioni necessarie al fine di evitare o ridurre il rischio di diffusione del virus della PSA verso territori esterni alla zona individuata dalla Dgsaf.
Vigilanza- La vigilanza sull'applicazione dei divieti e relative deroghe è assicurata dai Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti in collaborazione con le Forze dell'ordine.