• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
LA LETTERA

Test Covid: no secco di Sivemp-Veneto alla proposta Zaia

Test Covid: no secco di Sivemp-Veneto alla proposta Zaia
Dal Sindacato dei Veterinari di medicina pubblica arriva "ferma contrarietà a svolgere funzioni in discipline per cui non abbiamo competenza né copertura giuridica".


"Ci troviamo, a sorpresa, tirati in ballo per lo svolgimento di un'attività di medicina umana in cui dovremmo sostituirci ad operatori sanitari e infermieri in prestazioni di loro competenza"- afferma  Maria Chiara Bovo, Segretaria regionale del Sivemp, che -dopo la proposta del presidente Luca Zaia-  esprime "ferma contrarietà a svolgere funzioni in discipline per cui non abbiamo competenza né copertura giuridica". E aggiunge che "forse nella concitazione dell'emergenza è sfuggito che l'esecuzione di attività di questo tipo rappresenterebbe, da parte di medici veterinari, un abuso di professione".

"I veterinari dell'Usl svolgono un servizio pubblico essenziale poiché controllano quotidianamente tutta la filiera agroalimentare e la salubrità degli alimenti", ribadisce Bovo. "Anche le Aziende sanitarie dovrebbero riflettere sui rischi e conseguenze che attività svolte al di fuori delle previsioni normative e contrattuali potrebbero avere anche per loro".

La nota- firmata da Bovo nel giorno stesso delle dichiarazioni del Governatore- rimarca che "i veterinari Ulss svolgono un servizio pubblico essenziale poiché controllano quotidianamente tutta la filiera agroalimentare e la salubrità degli alimenti, dall’allevamento alla tavola, attuando nel contempo la sorveglianza sulle malattie animali, tra cui quelle trasmissibili dall’animale all’uomo. Tutte attività a tutela della salute pubblica che non possono essere in alcun modo sospese. E infatti sono state assicurate, non senza abnegazione, anche durante il rigido lockdown della scorsa primavera".

Il Sivemp Veneto "che rappresenta la grande maggioranza dei veterinari Ulss del Veneto, comprendendo la gravità del momento, aveva dato la propria disponibilità a partecipare alla definizione delle strategie di contrasto all’epidemia. Questa offerta è stata ignorata".

In conclusione il Sindacato rinnova la propria disponibilità a supporto del Ssr del Veneto, "chiedendo però che la nostra professionalità sia impiegata nella tante e importanti attività di prevenzione e sorveglianza per cui siamo stati formati, per cui siamo stati assunti e che possiamo svolgere ai massimi livelli".