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LA RISPOSTA

Cinghiali del Parco: identificazione se introdotti in allevamenti

Cinghiali del Parco: identificazione se introdotti in allevamenti
Il Ministero della Salute ha fornito indicazioni alla Regione Puglia in merito agli aspetti di sanità pubblica e animale dei cinghiali dell'Alta Murgia.


"I cinghiali prelevati nel territorio del parco,  essendo animali selvatici vanno considerati come tali e quindi, qualora inviati ad una struttura di macellazione o ad un azienda faunistica venatoria (nella quale saranno cacciati e abbattuti) non necessitano di essere identificati". Lo precisa la Direzione Generale della Sanità Animale in una nota alla Regione Puglia che aveva chiesto indicazioni operative nell’ambito del piano di gestione triennale del cinghiale nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Gli animali prelevati dal Parco nell'ambito del Piano seguono un iter diverso a seconda della destinazione.

Se inviati al macello, i cinghiali "potranno essere scortati da un documento di trasporto simile al modello 4 compilato non informaticamente in cui andranno indicati i riferimenti del parco (denominazione, indirizzo, identificativo fiscale) come luogo di provenienza, i riferimenti della struttura di destinazione (denominazione, indirizzo, identificativo fiscale e se macello, approval number) il numero, la specie e il sesso degli animali trasportati. A seguito della macellazione ovvero della abbattimento a caccia andranno sottoposti alle procedure e ai controlli previsti dalla legislazione in materia di sicurezza alimentare".

Se introdotti in un'azienda zootecnica, "i cinghiali prelevati nel territorio del parco nell’ambito del piano di gestione vengono introdotti in un’azienda zootecnica in cui saranno sottoposti ad attività di allevamento (e quindi accuditi, alimentati, abbeverati, sorvegliati, etc) ricadranno nell’ambito di applicazione della normativa concernente l’anagrafe dei suini (d.l.vo n.200/2010) e delle norme in materia di sanità animale".


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