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PAOLO BARNESCHI

Lyssavirus, la testimonianza del Collega in profilassi

Lyssavirus, la testimonianza del Collega in profilassi
Visitandolo è stato egli stesso ferito dal gatto. Ora è in profilassi.  La testimonianza del Veterinario che ha contribuito a scoprire il primo caso al mondo di WCBV.


“Avevo visitato il gatto il venerdì, ma non convinto avevo chiesto di riportarlo in studio il sabato mattina. E' stato a quel punto che ho deciso di farlo portare a Monsummano. Dove poi il gatto il lunedì è morto. Spedito a Padova, che è il centro di riferimento nazionale per la Rabbia, è stato individuato il Lyssavirus. I risultati definitivi li abbiamo avuti dopo due settimane dal morso”.

Intervistato dal Corriere di Arezzo, Paolo Barneschi ha ricostruito la vicenda del gatto morto per West Caucasian Bat Lyssavirus, una variante della famiglia dei virus della rabbia che non era mai stata rilevata in Italia prima del 27 giugno scorso, dopo la conferma di laboratorio dell'IZSVE. E' il anche il primo caso al mondo di spillover da un serbatoio selvatico a un gatto domestico, che sebbene non abbia dato esiti epidemici nei domestici ha indotto il Ministero della Salute a disporre misure preacauzionali sopratutto nel contatto con chirotteri.

 “Quella sera- racconta- era di venerdì, mi hanno avvisato alle 19,20 della positività al gatto al Lyssavirus e, dopo dieci minuti, ero già in strada per andare a prendere a Camucia il vaccino per la Rabbia. Ad Arezzo non era disponibile. Il sabato mattina - racconta il veterinario - ci hanno invece sottoposto alle immunoglobuline, che sono arrivate con una staffetta dalla Germania”. 

“Il virus della Rabbia è simile, ma non uguale. Per questo ancora non posso sapere se effettivamente farà effetto. Sto leggendo articoli scientifici con casi in Spagna, in Australia.Cerco di capire dopo quanto tempo si possono manifestare i sintomi. Ma c'è una grande varietà di casi, con range di tempo molto vari, da tre mesi fino anche a 27 mesi dopo il morso dell'animale contagiato. Ho la sensazione di essere sospeso... non so se questa profilassi farà veramente effetto. Possiamo solo aspettare”.
Dopo una visita programmata con uno specialista, infettivologo e virologo dell'ospedale di San Donato, venerdì prossimo Barneschi dovrà sottoporsi all'ultimo vaccino. (qui le indicazioni del Ministero sulla profilassi post esposizione)

Intanto sono in corso le indagini Lyssavirus. "Gli accertamenti sono in svolgimento - spiega Giorgio Briganti, direttore Sanità Pubblica Veterinaria della Asl Toscana Sud Est - ma ci vorrà tempo. I pipistrelli restano al chiuso in gruppo durante i periodi di letargo. Dalla primavera in poi escono e non è facile scovarli. Intanto però gli accertamenti vanno avanti e stiamo facendo tutti i passi necessari per prevenire e scongiurare la diffusione del virus".
I pipistrelli - non trovati in popolose colonie nei luoghi monitorati dagli esperti - potrebbero nel frattempo essere migrati, rendendo impossibile a questo punto quantificare il fenomeno.

Paolo Barneschi nella foto Corriere di Arezzo