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LA RISPOSTA

Sui controlli funzionali e la riorganizzazione di AIA

Sui controlli funzionali e la riorganizzazione di AIA
A che punto è la riorganizzazione degli allevatori e quali sono le garanzie per il rispetto dei principi dettati dalla riforma della riproduzione animale?


Sul sito del Ministero di Teresa Bellanova  è pubblicata la risposta ad una interrogazione dell'Onorevole Carmelo Lo Monte (Lega) sulla riorganizzazione degli allevatori conseguente alla riforma della riproduzione animale. Le associazioni nazionali allevatori dovranno riorganizzarsi, ma "allo stato attuale non è dato sapere esattamente quale è la compagine sociale che andrà a determinare la nuova governance"- dichiara Lo Monte nel suo atto ispettivo presentato ormai  undici mesi fa.

La risposta è stata pubblicata sul sito del Mipaaft nella sezione dei comunicati stampa. Il Ministero puntualizza il principi che ispirano la riorganizzazione e le modalità di raccolta dati in allevamento per i controlli funzionali.

La riforma della riproduzione animale - Il decreto legislativo n. 52 del 2018, accanto alla riorganizzazione del settore delle Associazioni allevatoriali, ha  introdotto- in linea con la Raccomandazione dell'Antitrust-  principi di terzietà e indipendenza tra i soggetti che si occupano dei controlli negli allevamenti zootecnici ed i soggetti che li utilizzano ai fini del miglioramento genetico del bestiame e della tenuta dei libri genealogici.
"Uno degli aspetti cardine della nuova disciplina normativa è rappresentato dalla specializzazione delle attività- spiega il Ministero- ovvero la separazione dei ruoli tra le Associazioni Nazionali Allevatori (ANA) e l'Associazione Italiana Allevatori (AIA), e dall'aggregazione delle ANA in specifici comparti produttivi".

Riorganizzazione con regolamento- Le Associazioni Nazionali Allevatori (Enti selezionatori) che intenderanno accedere ai contributi pubblici saranno operativamente riorganizzate e accorpate per comparti produttivi (bovini da latte, bovini da carne, bufalini, equidi, ovi-caprini, suini) e dovranno associare direttamente gli allevatori (associazioni di primo grado) incrementando, in tal modo, la compartecipazione diretta allo svolgimento dei programmi genetici di miglioramento e/o conservazione del patrimonio zootecnico. Per quanto concerne la formazione dei nuovi Organi sociali delle Associazioni Nazionali Allevatori, il Ministero ha suggerito la predisposizione di un regolamento associativo da sottoporre all'esame di questa Amministrazione, a tutela del diritto di rappresentanza dei nuovi associati (allevatori).

Controlli funzionali e raccolta dati in allevamento - La raccolta dei dati in allevamento è finalizzata ad alimentare la Banca Dati Unica Zootecnica ed arricchire le informazioni da mettere a disposizione per l'erogazione dei servizi di consulenza aziendale.
"Una delle principali innovazioni concerne l'introduzione, per gli Enti incaricati, di specifici requisiti predisposti per favorire una specializzazione delle attività ed assicurare la terzietà dei dati e la loro validazione".  Per incrementare ulteriormente la concorrenza nel settore, la raccolta dati può essere svolta, "anche su iniziativa di soggetti diversi da quelli previsti in precedenza ponendo, in capo ai predetti soggetti, il necessario possesso di alcuni specifici requisiti".
"Le suddette disposizioni sono state introdotte al fine di qualificare e liberalizzare il servizio, tenendo conto della necessità di salvaguardare la biodiversità, la corretta gestione del patrimonio genetico delle razze di interesse zootecnico, il benessere animale e la valorizzazione delle produzioni di qualità. In materia di consulenza aziendale l'innovazione  è ora rappresentata dalla separazione delle funzioni tra il soggetto che raccoglie i dati nelle aziende zootecniche e quello che eroga i servizi di assistenza tecnica, che non potranno coincidere".

Il soggetto presso il quale sarà allocata la Banca Dati Unica Zootecnica  sarà individuato con decreto del Ministero delle politiche agricole, sulla base delle specifiche indicazioni del Comitato Nazionale Zootecnico.

Dati privati delle aziende- "I dati in questione sono di natura privata delle aziende zootecniche, in quanto riguardano caratteristiche quali-quantitative delle produzioni di latte e di carne- afferma il Ministero.
Questi dati "sono il frutto del rilevamento, dell'elaborazione e dell'organizzazione di informazioni sugli aspetti produttivi e riproduttivi degli allevamenti. I soggetti autorizzati all'accesso alla banca dati potranno impiegare le relative informazioni anche ai fini della consulenza nelle aziende, opportunità che condurrà ad un netto miglioramento del sistema di consulenza al settore".