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AUDIZIONE SIVEMP

Sicurezza: quella dei Veterinari è minacciata da altre cause

Sicurezza: quella dei Veterinari è minacciata da altre cause
Le aggressioni e le violenze ai professionisti della salute hanno un retroterra diverso. In Veterinaria giocano interessi economici e appetiti criminali.

Il  Disegno di Legge del Ministro Giulia Grillo (Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni), porta "soluzioni poco confacenti a risolvere l’annoso problema delle intimidazioni al personale veterinario delle Asl". L'ha detto il Sivemp, che in audizione parlamentare, ha introdotto un distinguo fra le cause delle violenze osservabili in ambito umano-ospedaliero e medico veterinario.

Se nel primo ambito  "sembrerebbero prevalere ragioni di disagio e di natura caratteriale", nel secondo "le intemperanze e aggressioni sono legate ad altri fattori, ricadenti in prevalenza in quella che è considerata una diretta o indiretta interferenza” negli interessi economici e commerciali degli operatori"- ha spiegato il Sindacato dei Veterinari Pubblici.

"Tali comportamenti -  è scritto nel testo depositato in audizione- sono più manifesti negli ambienti di forte disagio socio culturale e nei soggetti che agiscono ai margini della legalità e che mal sopportano provvedimenti correttivi di varia natura che i veterinari sono comunque obbligati ad attuare".

Gli episodi sono annosi e vanno dalle minacce verbali al tentato omicidio, dagli attentati incendiari al discredito sui social, passando per fenomeni di stalking. "Tutto questo nonostante il Veterinario del SSN, durante la sua attività istituzionale rivesta la qualifica di pubblico ufficiale e di ufficiale di polizia giudiziaria".
Nonostante l’attribuzione di tali qualifiche, "spesso non vi è una presa in carico degli eventi avversi né da parte  delle amministrazioni né da parte delle altre forze dell’ordine.
Anche le disposizioni sull’anticorruzione - poseegue il Sindacato- prevedono che i Controlli ufficiali vengano svolti da almeno due professionisti, ma l’organizzazione dei team, in tantissimi contesti lavorativi rimane un’utopia".

Il DL del  Ministro della Salute dovrebbe quindi prevedere che le attività istituzionali svolte dai veterinari pubblici presso le aziende zootecniche e alimentari del territorio
di competenza di ciascuna ASL si debbano svolgere in équipe formate "da almeno quattro persone: due veterinari ufficiali di polizia giudiziaria e due tecnici della
prevenzione". E laddove la situazione delle aziende sia riconosciuta come altamente critica, "i controlli dovranno avere il supporto anche delle forze dell’ordine".

Il Sivemp ha chiesto che all’interno dell’Osservatorio vi sia una rappresentanza sindacale dei Veterinari, la categoria professionale "più esposta alle intimidazioni
e aggressioni". Utile, infine, l’inserimento della circostanza aggravante per chi commette violenza o minaccia gli operatori sanitari.