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LA TESTIMONIANZA

Gattile di Rho, la direttrice sanitaria: era un posto meraviglioso

Gattile di Rho, la direttrice sanitaria: era un posto meraviglioso
Serviranno 80.000 euro solo per rimuovere le macerie incenerite. Poi la ricostruzione. L’appello.

Comerio Teodora, direttrice sanitaria del gattile esploso in fiamme mercoledì notte, non ci crede ancora. Il quadro elettrico dal quale sarebbe partito l’incendio era a norma e con un salva vita “perfettamente funzionante”, ci ha spiegato poco fa. Non erano in funzione né l’impianto di aria condizionata né tantomeno il riscaldamento. Solo il frigorifero, dove vengono custoditi alimenti e presidi sanitari, “ma è molto lontano dal quadro elettrico”. Per i Vigili del Fuoco è stato un corto circuito.

Quello di Rho era un gattile modello, per accudimento, accuratezza nella gestione sanitaria, con un elevato turn over di adozioni, e attorno al quale non c’era affatto un clima sfavorevole. “Nessuna minaccia” assicura la dottoressa Comerio, che aveva iniziato a lavorare nella struttura vent’anni fa come volontaria e da 17 ne aveva assunto la direzione sanitaria.

“I gatti non erano tutti in gabbia come è stato detto- commenta amareggiata la dottoressa Comerio- “Solo chi non conosce la realtà di un gattile può dirlo”. I gatti nei container erano cuccioli, adulti in ambientazione e gatti sotto terapia; tutti gli altri avevano accesso agli attigui orti comunali.
La struttura comunale (metallo, plexiglass e container “come quelli della protezione civile” ) era gestito dalla Onlus Dimensione Animale Rho. Il giorno  dell’esplosione, la dottoressa Comerio aveva regolarmente prestato servizio sanitario nel gattile, insieme a una decina di volontari che come lei lavorano da molto tempo nella struttura: “Ci conosciamo tutti benissimo, per tutti noi è uno shock”.

La struttura ospitava un centinaio di gatti, di cui almeno il 50% manca ancora all’appello, spiega la direttrice sanitaria: “ Spero non siano in quel mucchio di cenere. Io li conosco tutti, uno per uno per nome, e non ci sono tutti”- racconta. Quindici gatti sono già stati avvistati e “stanno cercando di rientrare” in quel che resta della struttura incenerita; per gli altri sono state posizionate delle foto-trappola per monitorarli. “Ho identificato 26 cadaveri- ci spiega la Collega- per gli altri continuiamo ad avere speranze di recupero”.
I gatti vittime dell’incendio sono stati rinvenuti asfissiati; i superstiti gravi sono 5, ma in condizioni stabili presso la clinica veterinaria dove lavora la dottoressa Comerio. Due di loro hanno lesioni polmonari e ustioni molto gravi. Fatale la morte di Tonio, mascotte siamese del gattile, una vita da randagio, rapito e poi recuperato, rimasto vittima dell’esplosione notturna, proprio l’unica volta che era entrato in infermeria.

L'appello- Il Sindaco e l’amministrazione comunale si sono riuniti in seduta straordinaria e promesso la ricostruzione a breve. Il Sindaco e la Asl hanno prontamente eseguito i sopralluoghi del caso. Ancora da quantificare i costi, per i quali la Onlus Dimensione Animale Rho ha aperto le sottoscrizioni.

Gli aiuti stanno arrivando generosi, come le richieste di adozione dei superstiti. Al momento, “abbiamo cibo, coperte a sufficienza”. Quel che resta della struttura dovrà essere azzerato. Quanto costa riscostruire il gattile? "Non lo so, risponde la Collega, per me è stato la mia ragione di vita”.

Foto Corsera Milano