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Minacce anche da colleghi- «Se non cacciate lui, dall’albo ci radiamo noi». Secondo il quotidiano La Stampa Ci sono centoquaranta mail sul tavolo di Thomas Bottello, presidente dell’ordine dei veterinari di Torino e provincia. Sono quelle arrivate non appena scoppiato il "caso nazionale". Tutti chiedono di allontanare Collega. Bottello ammette di far fatica a gestire. «Mi dicono di mandarlo via, punto e basta - spiega -. Anzi, qualcuno si spinge oltre. E mi rincresce notare in questi messaggi lo stesso odio insensato, le stesse parole esagerate che ho letto sui social network». Qualche esempio? «C’è chi arriva a dire di sparare direttamente a lui. Minacce vere e proprie che, almeno tra professionisti, avrei preferito non dover leggere».
Ma la posizione del presidente, resta in ogni caso irremovibile. «Non nascondo il mio parere personale su questa brutta storia, che sta facendo del male, e non poco, a tutto il nostro settore. Io stesso non concepisco come sia possibile passare la vita a salvare gli animali e poi prendersi una vacanza per dargli la caccia e ucciderli. Detto questo, Ponzetto non ha infranto nessuna legge e non è quindi punibile in alcun modo. Quello che ha fatto può essere criticato, ma non condannato da questo ordine». Qualcuno potrebbe dunque lasciare spontaneamente l’albo? «Penso più a una provocazione che a un’ipotesi verosimile», dichiara Bottello.
Mi rimetto alle decisioni dei Colleghi- «Mi rimetto alle loro decisioni, ma so bene di non aver fatto nulla di irregolare. Faccio questo mestiere da più di 25 anni" dichiara Ponzetto in una intervista su La Stampa. E aggiunge continuerà a cacciare "fino a quando le leggi lo permetteranno. Se un giorno dovessi fare una scelta, di sicuro sceglierò quella professionale".
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