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LA SENTENZA

Canile di Cremona, gestori condannati assolto il Veterinario Asl

Canile di Cremona, gestori condannati assolto il Veterinario Asl
Per il Tribunale di Cremona la ex vicepresidente dell'Associazione zoofili cremonesi e due volontarie del canile sono responsabili di maltrattamento e uccisione di cani senza necessità.
Condannata a 2 anni e 2 mesi di reclusione l'ex  vicepresidente e 1 anno e 3 mesi ciascuna, (per entrambe pena sospesa). Assolta la veterinaria dell'Asl di Cremona. La responsabile dell'Associazione è stata stata ritenuta responsabile anche per avere soppresso un cane Matisse proprietà di un privato e, insieme alle volontarie, anche di esercizio abusivo della professione veterinaria avendo somministrato ai cani - uccisi senza motivo - i farmaci Tanax e Pentothal Sodium e per aver fatto vaccinazione e rimosso punti di sutura.
Le tre condanne prevedono inoltre, il risarcimento, in solido, a favore delle seguenti parti civili costituite che ha così liquidato: 5.000 euro per Enpa, 5.000 per Oipa Italia Onlus, 5.000 per Anapana, 10.000 per la Lega nazionale per la difesa del cane. L'ex presidente  dovrà invece risarcire danni per 2.500 euro alla proprietaria del cane ucciso.

Al pari dell''ex presidente dell'Associazione zoofili cremonesi, l'ex vicepresidente è stata invece assolta dalle accuse di appropriazione indebita e malversazione ai danni dello Stato: è il capitolo relativo ai fondi provenienti dal Comune e dai privati che, è stato dimostrato, sono stati da loro utilizzati per la gestione del canile. Il tribunale  ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti dell'ex presidente  in relazione al reato di maltrattamento e uccisione di animali perché è estinto per intervenuta prescrizione.

La lunga vicenda giudiziaria  iniziò proprio con un esposto di LNDC a giugno del 2007 quando l'ex canile comunale di Cremona era gestito dall'Associazione Zoofili Cremonesi:  morti improvvise, eutanasie senza fondato motivo erano  accompagnate da impiego di Tanax e di Pentotal  ordinati in quantitativi sospetti. Dei  cani ospitati non venivano registrati i microchip e i cui cadaveri finivano ammucchiati nelle celle frigorifere
della struttura. (fonte: quotidiano.net)