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ETIOPIA

E' un veterinario toscano il benefattore del progetto Sheraro

E' un veterinario toscano il benefattore del progetto Sheraro
Nasce un nuovo ospedale in Etiopia, grazie alla solidarietà di un veterinario toscano. L'unico in vasta area Paese.

Domenica 16 febbraio, a Sheraro, cittadina nel nord-ovest della regione del Tigray, si inaugurerà il nuovo nosocomio, l'unico per la popolazione di una vasta aerea. A Sheraro e nel circondario vivono, infatti, circa 50.000 persone che diventano però il doppio durante la stagione delle piogge, quando convergono dal resto dello Stato interi nuclei familiari per coltivare la terra concessa dal governo. Nelle vicinanze, inoltre, si trovano due campi profughi di eritrei fuggiti dal loro paese, che ora potranno contare su un ospedale per le numerose emergenze cliniche, certamente non curabili negli ambulatori dei campi.

L'Ospedale è stato finanziato nel 2011 da Mario Maiani (1925-2012), un veterinario di Caldana in provincia di Grosseto, che ha destinato i suoi beni personali alla costruzione di strutture sanitarie nelle aree dei Paesi in via di sviluppo in cui non è garantito il diritto alla tutela della salute. Il progetto di Sheraro è l'opera maggiore finanziata da Maiani e porterà il suo nome, come richiesto dalle autorità del Ministero della sanità del Tigray. Maiani ha voluto che nell'Ospedale siano accolte e curate soprattutto le future mamme, per far sì che la mortalità materno-infantile possa essere sempre più contrastata.

L'Ospedale verrà inaugurato alla presenza delle massime autorità regionali e nazionali. L'Italia sarà rappresentata dall'Ambasciata italiana in Etiopia e dall'IISMAS (Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche Sociali), l'associazione-onlus cui Maiani ha affidato il compito di gestire il progetto di costruzione e che opera da oltre 25 anni in Tigray. All'inaugurazione è stato invitato dal ministero della Sanità Etiopico il direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, Aldo Morrone, uno dei massimi esperti di Medicina delle Migrazioni e della Povertà e di Malattie tropicali, cui Maiani si era rivolto chiedendo facesse da referente scientifico per tutte le attività cliniche e assistenziali da svolgere. Morrone, nella fase successiva alla consegna dell'Ospedale alle autorità locali, promuoverà ulteriori attività di formazione e aggiornamento allo scopo di aumentare il know how del personale sanitario locale con il contributo dell'esperienza di medici italiani ed europei. Un aspetto importante, ha sottolineato Morrone, ''e' che, a fronte della costruzione dell'ospedale, il ministero etiopico si è impegnato ad assumere personale locale, garantendo assistenza gratuita a chi non potrà contribuire. Un modo per incentivare anche l'occupazione e l'economia del loco''.

Un'opera importante in un paese come l'Etiopia, con oltre 87 milioni di abitanti e dove sono ancora molte le donne e i bambini che muoiono soprattutto per complicanze da parto, mentre il 94% delle donne partorisce senza assistenza e solo il 34% ha accesso a cure post partum a causa delle grandi distanze e della scarsa offerta di servizi. In questi ultimi anni il ministero della Sanità etiopico ha investito sulla formazione delle ostetriche, ma il loro numero resta comunque assolutamente insufficiente rispetti ai bisogni. (ANSA)

Foto ANSA Ospedale Sheraro