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ONE HEALTH

Tigna, il dermatologo: dal veterinario per evitare il contagio

Tigna, il dermatologo: dal veterinario per evitare il contagio
L'Unità di Dermatologia del Bambin Gesù ha sollevato il tema della prevenzione. Soprattutto nei bambini sotto i dieci anni.
Dal cucciolo al bambino, che la 'passa' all'amichetto. Questo, in genere, il percorso della tigna, un'infezione scatenata da un fungo che vive e prolifera sulla superficie della pelle, incurante della presenza o dell'assenza di peli. "Le sue vittime preferite sono i bambini sotto i 10 anni, ma se ne puo' soffrire anche in eta' adulta. Piu' spesso pero' a essere colpiti sono proprio i bambini, sovente dopo che hanno giocato all'aperto con degli animali, cani o gatti. Se l'infezione non e' individuata subito e non si prendono opportune contromisure, la tigna si diffonde, perche' il contagio avviene attraverso il contatto fisico e i bimbi tendono a toccarsi piu' degli adulti". A spiegarlo all'Adnkronos Salute e' Andrea Diociaiuti dell'Unita' Operativa di Dermatologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma.

L'esperto aggiunge: "Si tratta di un problema molto comune, e in genere nel caso dei bambini l'indiziato e' un cucciolo di gatto: tenero e innocuo, attira le coccole anche dei piu' piccoli, che non notano eventuali lesioni o zone prive di pelo nell'animale. Non a caso le parti del corpo piu' colpite, fra i bambini, sono proprio braccia, tronco e guance". Si tratta di funghi dermatofiti, "che si cibano della cheratina e amano unghie e pelle. La presenza di peli e capelli non crea disturbo, anzi. Riconoscere la tigna non e' difficile - prosegue il dermatologo - In genere si manifesta con un puntino e un anello di 'bollicine tutte intorno', che poi si seccano e formano una crosta".

Ma come intervenire? "La zona dell'inoculazione va disinfettata con un antisettico e poi devono essere applicati degli antimicotici topici per 2-3 settimane. Le lesioni vanno coperte per evitare di diffondere le lesioni sul proprio corpo e di trasmetterle ad altri". Le unghie del piccolo paziente vanno tenute corte e le mani lavate spesso, "perche' la lesione e' pruriginosa e c'e' la tendenza a grattarsi". Si e' contagiosi finche' non passa l'arrossamento e non cadono le croste. "In caso di lesioni multiple si puo' abbinare un trattamento per bocca". Ovviamente "se la trasmissione e' avvenuta attraverso un animale domestico, questo va trattato con l'aiuto del veterinario". A rivelare la presenza dell'infezione sul pet, conclude il dermatologo, chiazze senza pelo sulla sua pelliccia. (Adnkronos Salute)