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INTERVISTA

Canili, Matassa (Minsal): investire su prevenzione e adozioni

Canili, Matassa (Minsal): investire su prevenzione e adozioni
L'obiettivo è "ridurre canili e rifugi al minimo indispensabile, favorendo piccoli presidi sanitari sul territorio".

Intervistata oggi dal quotidiano Il Tempo, Rosalba Matassa, Responsabile della Task force ministeriale per la tutela degli animali d'affezione- commenta i dati sui canili e i rifugi in Italia, sostenendo che "i canili dovrebbero essere possibilmente pubblici, ma anche la convenzione con i privati va bene se non si ravvisano finalità di business".

L'investimento che coincide con il benessere degli animali è quello che tiene in considerazione che "gli animali sono esseri sociali", spiega la dirigente ministeriale. "Non devono stare rinchiusi, l'obiettivo è di ridurli puntando sulla prevenzione, dall'anagrafe canina e dal controllo sul territorio, sterilizzazioni e campagne di adozioni".

Fra le principali richieste di intervento, la Task force registrano proprio la cattiva gestione dei luoghi, la mancata sterilizzazione degli animali o il divieto di accesso alle strutture per i volontari. "Spesso i Comuni- dichiara Matassa- sostengono di non avere abbastanza fondi per la lotta al randagismo". Di norma i canili dovrebbero essere di ridotte dimensioni: il Ministero ipotizza un massimo di 200 cani, "arrivare fino a 800 cani è inaccettabile".

In alcune Regioni si toccano i 50 centesimi al giorno e in altre si arriva a 10 euro per mantenere un animale in un canile, o troppo o troppo poco: " C'è qualcosa che non va- chiosa Rosalba Matassa- 3,50 o 4 euro al giorno va bene".

Censimento ufficiale canili e rifugi suddivisi per regione