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PRIMA CONVENTION

Il manifesto dei direttori dei dipartimenti di prevenzione Asl

Il manifesto dei direttori dei dipartimenti di prevenzione Asl
Vertici preoccupati per la tenuta dei Servizi. Veterinari al Mipaaf? Un tentativo di smantellamento.

Il settore – è scritto nel documento diffuso da Quotidiano Sanità - è "da sempre sotto finanziato" ed "oggetto di ulteriori forti ridimensionamenti in alcune Regioni italiane".
Durante la loro prima convention, svoltasi a Bologna il mese scorso, i direttori dei dipartimenti di prevenzione delle Asl dichiarano la loro disponibilità ad organizzare entro il 2013, una Conferenza Nazionale per il rilancio del Sistema nazionale, regionale e locale della prevenzione e della sanità pubblica, della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, della sicurezza alimentare, della sanità animale, dell'igiene ambientale.
I direttori dei Dipartimenti di Prevenzione concordano su alcuni punti fondamentali come la natura multidimensionali, interdisciplinari e multi professionali della prevenzione che trova nella forma organizzativa del Dipartimento, così come previsto dal decreto legislativo 229/99, la modalità operativa ed istituzionale ideale.

Dal documento emerge la preoccupazione per i "tentavi di smontarne le varie componenti facendole afferire ad altri livelli statali", ad esempio spostare "i veterinari al Ministero delle politiche agricole" e la necessità di una maggiore integrazione funzionale tra le varie discipline e la presa in carico globale dei problemi sanitari delle collettività, come la sicurezza alimentare, il rapporto tra ambiente e salute, la gestione delle emergenze di sanità pubblica. I recenti avvenimenti dell' ILVA di Taranto, dove un gravissimo inquinamento ambientale è stato identificato tramite analisi di matrici biologiche negli animali e negli uomini, dimostra come la separazione tra problematiche ambientali e tutela della salute pubblica sia alla base di gravi rischi e danni sanitari.

Il 5% della spesa sanitaria destinato alla prevenzione collettiva va interamente impiegato nel settore (primo LEA) per assicurare gli strumenti indispensabili ed il turnover necessario del personale. Vanno inoltre utilizzate appieno per le attività di prevenzione le risorse derivanti dai sistemi sanzionatori.

Occorre perseguire sempre più nuove modalità di lavoro costruite sull'analisi epidemiologica dei problemi di salute, sull' appropriatezza degli interventi basati sulle evidenze scientifiche, sull'utilizzo delle banche dati e dei sistemi informativi disponibili sulla categorizzazione e comunicazione del rischio, nonché sulla partecipazione dei cittadini. Va ripresa l'iniziativa per appropriate semplificazioni e per l'abolizione delle attività di non dimostrata efficacia, a partire da quelle già individuate nella proposta del Disegno di Legge, d'iniziativa del Governo, approvato dal Senato della Repubblica il 12 dicembre 2007, ma non approvato dalla Camera dei Deputati per crisi di governo. Va infine migliorata la reportistica e la comunicazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione.

pdfDOCUMENTO_DEI_DIRETTORI_DEI_DIPARTIMENTI_DI_PREVENZIONE.pdf78.5 KB