"La legge regionale dice chiaramente che la necessità dell'eutanasia deve essere stabilita dal veterinario". Il direttore del Servizio Veterinario di sanità animale della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L'Aquila, apprende da AbruzzoWeb la notizia della condanna in Cassazione per lui e per M-p. veterinario della stessa Asl, a 2 mesi e 10 giorni di reclusione per l'uccisione di 9 cuccioli di cane.
"Non mi dimetto dall'incarico per nessuna ragione, ma stiamo scherzando?" dichiara - Sono polemiche puramente strumentali quelle degli animalisti, per i quali sono diventato ormai il nemico giurato".
Il dirigente puntualizza inoltre di essere già stato "oggetto di un colloquio con l'Ordine dei veterinari e di una commissione Asl circa l'eventuale radiazione", che si è risolto in suo favore. In riferimento alla condanna, aggiunge: "l'eutanasia è consentita dalla legge" e di essere stato condannato "non per crudeltà, ma per la non necessità dell'atto. Tuttavia la legge regionale - sottolinea - dice chiaramente che la necessità dell'eutanasia deve essere stabilita dal veterinario. In questo caso è stata sancita dal giudice che con la sua sentenza supera la legge regionale". Una scelta quasi obbligata: "Avrei dovuto scegliere se lasciarli in mezzo alla strada, in un contesto come quello di Roio, in cui allora c'erano stati terribili atti di barbarie contro i cani, o scegliere di farli morire in canile, dove era in corso una forte epidemia di gastroenterite. Scelsi l'eutanasia, avendo facoltà decisionale che uso secondo coscienza - sostiene il veterinario - Si tratta di un lavoro sporco che nessuno vuole fare e a noi certo non piace farlo".
Un iter processuale e un rinvio a giudizio "automatici" secondo il direttore del sevizio Veterinario che specifica "non sono stato nemmeno ascoltato nel processo d'Appello". "La prima sentenza fu fortemente influenzata dal 'caso Sebastiano' - prosegue il dirigente - per il quale all'epoca ci fu una forte pressione mediatica che mi additò come l'assassino di un cane amato da tutti gli aquilani. Furono raccolte firme contro di me, minacciati i miei figli e fui massacrato per un episodio al quale non ero stato nemmeno presente personalmente".
"Sono disposto a pagare - conclude - fa parte del mio compito istituzionale, ma almeno facciamo chiarezza sulle leggi. Si può procedere all'eutanasia secondo la legge o no? In un anno se ne eseguono circa 50 sul territorio. E allora? Per ogni caso si dovrebbe fare un processo?". (fonte: abruzzoweb)