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COMPETENZE

In Procura il caso del capriolo investito, l'on Zanoni lo porta alla UE

In Procura il caso del capriolo investito, l'on Zanoni lo porta alla UE
Dopo la denuncia alla Procura della Repubblica da parte dell'Ordine dei veterinari di Trento, l'On Zanoni: informerò la Commissione UE.
Si dice "allibito", l'Eurodeputato Andrea Zanoni che dichiara il proprio sostegno ai veterinari e di voler interessare al caso la Commissione Europea. Sul caso del capriolo deceduto questa estate, l'Ordine di Trento ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica.

Il caso riguarda una femmina di capriolo investita da un'auto (poi dileguatasi) a Moena (Trento) il 24 agosto 2012. L'animale "non ha potuto avvalersi delle cure di un medico veterinario presente sul posto perché non autorizzato ad intervenire. Il diritto di intervento – riferisce la Fnovi- è stato ritenuto di competenza esclusiva dei forestali i quali, arrivati con una pattuglia sul posto, nulla hanno potuto stante l'aggravamento delle condizioni nel frattempo intervenuto e l'inevitabile morte del capriolo".

Zanoni vice Presidente della commissione per il Benessere degli Animali ha dichiarato: "Sono allibito per come è stato trattato quel povero animale- Evitare sofferenze inutili ad un animale in fin di vita è un dovere irrinunciabile dei funzionari pubblici, soprattutto di quelli che istituzionalmente sono tenuti alla tutela della fauna. Sono allibito e amareggiato per quanto è accaduto, perché bastava lasciare lavorare il veterinario presente per alleviare le atroci sofferenze del povero Capriolo condannato a morte. Mi auguro che venga chiarita la situazione e sia sottolineato che il diritto degli animali deve prevalere su freddi iter burocratici. Da parte mia tutto il sostegno ai veterinari e la disponibilità di portare eventualmente la questione a conoscenza della Commissione Europea".

L'esposto in Procura depositato il 2 ottobre scorso dai legali dell'Ordine dei Veterinari di Trento presieduto dal dott. Alberto Aloisi-  è teso a valutare "se vi siano state eventuali responsabilità penali sulla morte della femmina di capriolo" L'esemplare era rimasto agonizzante sulla strada e un veterinario di passaggio, Fabrizio Pizzini, voleva intervenire somministrando dei sedativi per alleviare il dolore dell'animale che si lamentava in modo straziante. Solo che il dottor Pizzini aveva ricevuto il "no" decisio del servizio forestale, che per telefono (li aveva chiamati lui per segnalare l'accaduto) gli avevano detto di non fare nulla e aspettare che sul posto arrivasse del personale autorizzato. Il capriolo, poi, morì.

Di qui la volontà di presentare l'esposto, in cui si sostiene che un funzionario pubblico (come i forestali) devono evitare sofferenze inutili agli esseri viventi.(fonte: trentotoday)