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RICERCA

La scienza e l’etica all’esame di maturità: uomini, animali e progresso

La scienza e l’etica all’esame di maturità: uomini, animali e progresso
Fra le tracce proposte brani sull'etica scientifica. Riflessioni su scienza, uomo e animali da Levi, Sciascia, Greco e Hack.

'La responsabilità della scienza e della tecnologia'. Tra i documenti offerti ai candidati una frase di Hans Jonas tratta da 'Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica'; il brano di Primo Levi 'Covare il cobra'; il brano Leonardo Sciascia 'La scomparsa di Majorana; uno stralcio di un articolo di Piero Greco pubblicato sull'Unità nel 2001 'Sua maesta la tecnologia. Chi ha paura della scienza?' e, infine, uno stralcio di un'intervista di Margherita Hack a Roma Tre News.

Interessanti, in particolare, le citazioni di Levi e Hack che sono allo stesso tempo un richiamo all'equilibrio di giudizio ma anche uno stimolo a esercitare l'esercizio critico intellettuale. Un richiamo alla responsabilita' sociale nella prospettiva di un cammino della conoscenza e di miglioramento della condizione umana e di tutto cio' che e' affidato alla sua responsabilita': animali, ambiente etc. La consapevolezza che si procede per errori e approssimazioni ma che bisogna avere l'onesta' di ammetterlo e correggere il tiro. Nonostante la ricerca sia favorita dalla collaborazione, il motore e' sempre l'individuo e la sua forza di volonta' che trova supporto nella condivisione e nel confronto ma sempre e' messa di fronte ai propri dubbi e alle proprie debolezze. Alcuni passaggi significativi delle tracce proposte:

Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997 - «Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un credente, che tu sia o no un "patriota", se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall'interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l'itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l'ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall'uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.»

Margherita HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007 - «La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensa bene, da che essa esiste è frutto dell'istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe essere libera da vincoli religiosi e soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere degli esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa credo sia la regola e l'etica dello scienziato: la ricerca scientifica deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono portare progresso e non regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può subito rendere conto dell'eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.»

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