Le modifiche alla legge 120/2007 sull'attività intramuraria - che sarebbero le stesse già anticipate nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore Sanità - sono state illustrate ieri ai sindacati medici. Il Governo dovrebbe varare entro mercoledì prossimo un decreto "contenitore" in cui troverà posto la riforma dell'intramoenia.
La libera professione dei medici potrà essere esercitata al di fuori delle strutture delle aziende sanitarie (la cosiddetta intramoenia "allargata") solo fino al 30 giugno 2012 e non più fino al 31 dicembre. A dimezzare i tempi previsti nel testo originario del decreto Milleproroghe.
Spazi esterni - Le autorizzazioni scadranno invece il 30 novembre e gli spazi esterni per esercitare la libera professione dovranno essere acquistati o affittati, bilanci permettendo. Nelle Aziende dove non sia possibile, potranno essere autorizzati programmi sperimentali per l'utilizzo di studi professionali, purché il professionista si convenzioni con l'Azienda in base a uno schema di Accordo che sarà deciso dalla Conferenza Stato-Regioni. La verifica della sperimentazione con gli studi professionali avverrà entro il 28 febbraio 2015, in base al rispetto dei criteri fissati dalla Stato Regioni. Se la verifica non darà risultati apprezzabili da quella data la sperimentazione cesserà.
Spazi interni - Per realizzare gli spazi interni, invece, le Regioni avranno tempo fino al 31 dicembre 2014, utilizzando le risorse messe a disposizione dal programma di investimenti in edilizia sanitaria. I Direttori generali che non si adegueranno si vedranno decurtare il 20% delle retribuzione di risultato.
Pagamenti e tariffe - I pagamenti saranno sempre resi all'Azienda con modalità tracciabili e nel caso degli studi professionali "convenzionati" sarà il titolare a dover garantire – a suo carico- le strumentazioni necessarie. Le tariffe avranno un minimo e un massimo che dovrà essere concordato in sede di contrattazione integrativa. Il minimo dovrà assicurare i costi di copertura dei costi delle aziende, compreso il compenso minimo del professionista. Il 5% della quota minima del sanitario sarà trattenuta dall'azienda e destinata ad interventi di prevenzione delle liste d'attesa. La tariffa massima sarà invece determinata in base al tetto che si deciderà di riconoscere al sanitario.
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