• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
DOPING E CORSE CLANDESTINE

Cassazione: obbligo di dimora per docente veterinario

Cassazione: obbligo di dimora per docente veterinario
Divieto di dimora nei confronti di un veterinario siciliano docente Universita' Camerino indagato per doping cavalli. Misura cautelativa in attesa del processo.
Il docente veterinario è accusato di associazione a delinquere finalizzata all'organizzazione di corse clandestine e maltrattamento di cavalli. Secondo la procura, i cavalli erano sottoposti ad addestramenti massacranti, dopati con anabolizzanti e impiegati in corse che ne mettevano a repentaglio l'incolumita'. Senza successo, il professore ha contestato la gravita' degli indizi.

Per la Suprema Corte (sentenza 12763/2012), il Tribunale di Messina, con l'ordinanza dello scorso 8 agosto, ha «adeguatamente» motivato «sulla gravità indiziaria ritenendo, allo stato delle acquisizioni processuali, sussistere validi elementi di sostegno dell'assunto accusatorio». Quanto alle esigenze di prevenzione, i supremi giudici rilevano che il divieto di dimora a Messina - dove i carabinieri il 17 febbraio del 2008 interruppero una corsa clandestina nella quale è rimasto coinvolto l'imputato - deve permanere perché‚ c'è il rischio di reiterazione dei reati.

Tra gli indizi richiamati dalla Cassazione, c'è una telefonata fatta al veterinario dal padrone di un cavallo che chiedeva consigli sulla necessità di praticare alla povera bestia «una terapia depurativa» dopo che era stata dopata. In un'altra intercettazione, si riferiva che l'imputato, in vista di una gara, aveva suggerito la somministrazione a un cavallo di un farmaco per uso umano, il gliburide, utilizzato per abbassare i livelli di zucchero nel sangue. Inizialmente, nei confronti del professore era stato emesso il divieto di lasciare la provincia di Macerata, nella quale risiedeva. Poi il Tribunale del riesame aveva optato per il più blando divieto di dimora a Messina.

In attesa del processo, la Cassazione ha adottato la misura di prevenzione.

pdfLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE.pdf4.53 MB