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IPPICA AL DE PROFUNDIS: DAL 1 GENNAIO IPPODROMI CHIUSI

IPPICA AL DE PROFUNDIS: DAL 1 GENNAIO IPPODROMI CHIUSI
Mancano ormai pochi giorni alla fine dell'anno e occorre disegnare e programmare l'attività per il prossimo anno. Ma le risorse sono insufficienti e dal 1 gennaio 2012 tutti gli ippodromi smetteranno l'attività. Il destino di aziende e migliaia di occupati, fra allevatori, fantini, veterinari, ecc. dipende da forme di finanziamento del settore. Decurtati i compensi dei veterinari ex-Unire.

Le risorse comunicate dall'ASSI, ex-Unire, non sono sufficienti. Così stando le cose, il 1° gennaio, gli ippodromi del nostro Paese "chiuderanno i cancelli ad ogni tipo di attività mettendo in atto tutte quelle operazioni che avviano la chiusura definitiva delle aziende che non hanno più un presente né tantomeno un futuro". Federippodromi chiede una "una forte azione di governo che deve essere svolta dall'AAMS(l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, che ha il controllo delle scommesse e dei relativi introiti di gioco ed erariali) e dal Ministero".

Già a novembre, l'incontro presso la sede dell'ASSI con i rappresentanti dell'AAMS , aveva assunto presagi funerei secondo Assogaloppi che a fronte di 235milioni solo ipotizzati, prende atto che "un sistema che ha stentato a rimanere in piedi con 400 milioni non può che arrendersi". Assogaloppo anuncia un esposto che verrà presentato nei prossimi giorni sia alla Procura della Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica. Le possibilità di salvezza stanno in un un decreto che imponga lo spostamento di risorse economiche da altri settori della scommessa, riforme nel "Piano Industriale" e una promozione adeguata.

Federippodromi ritiene "necessaria una profonda revisione del sistema scommesse ippiche, lasciato invece agonizzare da molti anni nella inadeguatezza sia fiscale che regolamentare (questa azione può soltanto essere messa in atto da AAMS). Il destino di migliaia di occupati, di aziende strutturate ed attive da lustri, dipende solo ed esclusivamente da un serio, rapido ed incisivo rilancio delle forme di finanziamento del settore.  Questa azione di governo, dichiara Federippodromi, si deve concretizzare con uno stanziamento per un periodo adeguato (almeno 2 anni) che permetta di avere il tempo di ristrutturare le scommesse ippiche e si possa intraprendere per tutto il settore (tramite I'ASSI) una via di rigore, etica e valorizzazione della professionalità, senza più alcun rinvio.

L'ippodromo bolognese dell'Arcoveggio, storica pista di trotto costruita nei primi Anni 30, dove sul quale nel 1998 debuttò Varenne: «Con questi tagli è impossibile continuare - ha detto Tommaso Grassi, presidente di HippoGroup Cesenate Spa che gestisce l'Arcoveggio -. Dal 1º gennaio si chiude. Speriamo che succeda qualcosa, per non ridurre sul lastrico migliaia di famiglie».

Un tracollo generale, un dramma economico per almeno 50 mila addetti ai lavori del settore tra allenatori, guidatori, fantini, allevatori, veterinari, artieri, impiegati nelle società di corse e negli ippodromi. Il settore è interessato anche dai tagli introdotti dal DL 31 maggio 2010, n.78 (Misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), in base al quale ASSI ha ritenuto di applicare la prevista riduzione del 10% ai compensi elargiti dalle PA nei confronti degli addetti al controllo e alla disciplina delle corse.