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STOP A TRAFFICO CUCCIOLI CON ACQUISTI CONSAPEVOLI

STOP A TRAFFICO CUCCIOLI CON ACQUISTI CONSAPEVOLI
''Stop alla compravendita di cuccioli importati illegalmente''. Questo il messaggio che il Corpo forestale dello Stato ha lanciato questa mattina, nel corso di una iniziativa per sensibilizzare all'acquisto consapevole. Per ANMVI sono intervenuti il Presidente Marco Melosi e il Vice Presidente con delega alla medicina comportamentale, Raimondo Colangeli.

 

La lotta al traffico di cuccioli si combatte deprimendo la domanda/offerta che alimenta reati e illeciti. Tre le leve, secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani che oggi ha partecipato a Roma alla tavola rotonda  "Il traffico dei cuccioli di cane e l'acquisto consapevole", presso l'Ufficio relazioni con il pubblico del Corpo Forestale dello Stato: adozioni dai canili, acquisto di cuccioli dagli allevamenti italiani, divieto di compravendita selvaggia on line. In una parola: adozione consapevole.

L'iniziativa di questa mattina, realizzata insieme al Ministero della Salute, alla Federazione dei Veterinari, al Comune di Roma e alla LAV, arriva- non a caso- alla vigilia delle festività, un periodo in cui cresce la propensione all'acquisto di cuccioli, anche come dono natalizio. Indispensabile quindi un'attenta riflessione sull'acquisto ''facile'' di cuccioli di animali, siano essi cani o gatti. In particolare va posto l'accento sulle tante insidie che si celano dietro la vendita, anche on-line, dei cuccioli provenienti soprattutto dai paesi dell'Est.

Per il Presidente ANMVI Marco Melosi, presente all'incontro,  l'acquisto presso gli allevamenti nazionali oltre contrastare il traffico di cuccioli e l'introduzione di esemplari privi di garanzie sanitarie, permette ai futuri proprietari di scegliere esemplari a "riproduzione selezionata", una forma di "pedigree della salute" che grazie a ENCI e FSA fa fare passi da gigante alla prevenzione delle malattie ereditarie.

Da evitare l'acquisto incauto dai trafficanti, ma anche la compravendita on line per la quale è necessario intervenire con forme di regolamentazione, secondo proposte avanzate anche dalle organizzazioni del commercio.

Secondo il Vice Presidente ANMVI con delega al comportamento animale, Raimondo Colangeli, intervenuto stamattina alla tavola rotonda, sia che si tratti di acquisto o di adozione al canile, è indispensabile incoraggiare i futuri proprietari alla cosiddetta "visita preadozione", per valutare tutte le implicazioni e le conseguenze di una scelta che- data la longevità dei cani- incide sulla vita familiare per un periodo lungo quanto una generazione. La visita pre-adozione è il momento cruciale per salvaguardare l'indice di adottabilità dai canili, evitando che dopo l'impulso emozionale, l'animale venga restituito o abbandonato. In questo senso andrebbe recuperata la previsione- introdotta da una ordinanza ministeriale sospesa per altre ragioni dal Tar- di un medico veterinario libero professionista responsabile del canile, in grado di applicare protocolli di adozione che possano favorirne il buon fine.
Il distacco precoce, ampiamente praticato dalla filiera illegale del commercio di cani, rende i cuccioli più vulnerabili alle patologie ansiose, rimarca Colangeli, con ripercussioni negative anche sul sistema immunitario, fa notare Colangeli. E oltre ad evitare il distacco precoce, sarebbe importante accorciare il più possibile il periodo in cui il cucciolo sta senza madre e senza proprietario, in attesa di essere acquistato.

Al dibattito odierno, durante il quale sono stati illustrati i dati relativi all'attivita' svolta dal Nucleo Investigativo Reati in Danno agli Animali (NIRDA) del Corpo forestale dello Stato, sono intervenuti il Vice Questore Aggiunto Forestale Cristina Avanzo, Responsabile NIRDA della Forestale; Carla Bernasconi, Vice Presidente della FNOVI; Roberto Bennati, Vice Presidente della LAV e il veterinario, Federico Coccia, consulente del Comune di Roma, oltre a un rappresentante del Ministero della Salute. 

Il reato di traffico di cuccioli e il reato di introduzione illecita sono stati introdotti nell'ordinamento nazionale dalla Legge 201/2010.