Gianni Mancuso, primo parlamentare a firmare la petizione ANMVI, spiega: l'IVA al 21% è sintomo di "arretratezza".
La petizione ANMVI contiene il valore aggiunto – dichiara Mancuso, deputato e Presidente ENPAV – di allargare la discussione su materie così importanti, ma finora rimaste circoscritte all'attenzione degli addetti ai lavori, all'opinione pubblica che può farsi massa critica per sostenere così importanti questioni".
"Le proposte della petizione promossa da ANMVI si allineano alle molte battaglie che ho condotto in questi anni, anche nella mia veste di parlamentare, per la nostra professione e, quindi, ho da subito sottoscritto con convinzione tutti i punti".
L'applicazione della massima aliquota IVA sulle prestazioni medico veterinarie significa, per il nostro Paese, un'arretratezza normativa e anche culturale. Il Medico Veterinario e la sua professione rappresentano, infatti, un fondamentale avamposto per la salvaguardia della sicurezza sanitaria pubblica e per il controllo della sicurezza alimentare.
L'inserimento, poi, delle spese veterinarie nel redditometro, e quindi la loro classificazione come "spese di lusso" – conclude- significa non comprendere l'importanza, anche psicologica, che un animale d'affezione può rappresentare per un anziano o un bambino o, comunque, per un essere umano".
COMUNICATO_MANCUSO_SU_PETIZIONE_ANMVI.pdf140.14 KB
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