Il Ministero della salute ha pubblicato i risultati del 2010 del Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di ogm negli alimenti. I dati confermano che sul mercato italiano i prodotti alimentari rispettano i requisiti di etichettatura, assicurando una corretta informazione al consumatore. La presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia è decisamente limitata ed a livello di tracce. Il Ministero della salute ha pubblicato in questi giorni i risultati del 2010 del Piano nazionale triennale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) predisposto in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli OGM (CROGM) e l'Istituto superiore di sanità.
Dall'elaborazione dei dati presenti nel database nazionale risulta che il numero complessivo dei campioni di diverse matrici prelevati, sul territorio e all'importazione, analizzati è stato di 1021, di cui 967 sul territorio e 54 riguardanti l'attività USMAF.
Per la prima volta, nel 2010, l'attività di controllo ufficiale per la ricerca di OGM nel settore degli alimenti ha coinvolto tutte le Regioni e Province autonome ed è stata più completa ed omogenea su tutto il territorio rispetto agli anni precedenti. Ciò a conferma della costante e particolare attenzione che tutti i soggetti interessati rivolgono alla tematica OGM. Si riscontra tuttavia - si legge nel piano nazionale di controllo - ancora qualche difficoltà nella trasmissione delle informazioni che non sempre avviene nei tempi e nei modi previsti.
Esaminando i dati relativi al territorio la valutazione generale dei risultati è positiva, sia dal punto di vista della numerosità dei campionamenti che di percentuale di non
conformità.
Non è stata rilevata alcuna non conformità relativa alle disposizioni di etichettatura per gli OGM autorizzati sia sul territorio che all'importazione. Questo risultato conferma da una parte la crescente consapevolezza degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall'approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, dall'altra l'efficacia dei controlli ufficiali messi in atto. Tuttavia, le Regioni/Province autonome non hanno inviato, come richiesto dal Piano nazionale, informazioni sull'attività ispettiva effettuata presso le imprese alimentari. Tale riscontro permetterebbe di ottenere una completa rappresentazione dell'attività generale di controllo che viene condotta dalle Autorità sanitarie anche attraverso i controlli documentali e d'identità.
Relativamente all'importazione, si evidenzia che sebbene il Piano nazionale ponga un particolare accento su tale fase, nel corso del 2010 i campionamenti risultano essere stati 54, un numero inferiore sia rispetto a quello stabilito per gli Uffici periferici nello stesso Piano nazionale sia rispetto all'anno precedente.
Nell'anno 2010 sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d'etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. La presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia è decisamente limitata ed a livello di tracce.