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EQUINI VAGANTI ABBANDONATI IN ALPEGGIO

EQUINI VAGANTI ABBANDONATI IN ALPEGGIO
Gli agenti del Corpo forestale dell'Aquila hanno effettuato a Lucoli, il primo sequestro in Italia di cavalli incustoditi al pascolo. Indagini in corso per identificare i proprietari dei cavalli che, rischiano la denuncia per violazione dell' articolo 636 del Cp "Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo", nonché a diversi articoli del regolamento di polizia veterinaria tra cui la mancata vaccinazione e microchippatura. La prima operazione in Italia per ridimensionare il fenomeno del pascolo vagante incustodito e non autorizzato di equini e bovini, lungo le arterie stradali, è stata coordinata dal Comando Provinciale dell'Aquila del Corpo forestale dello Stato avvalendosi del Comando Stazione di Lucoli, della collaborazione del reparto a cavallo del Corpo forestale dello Stato dell'Aquila e la sinergica cooperazione e partecipazione del Comune di Lucoli e del servizio veterinario della ASL 1 (L' Aquila- Avezzano-Sulmona), nella zona "La Chiesola" a ridosso delle Ss 696.

L'operazione di rastrellamento di equini nei pressi della S.S. 696, che collega la località di Campo Felice con l' uscita autostradale dell' A24 di Tornimparte, è stata necessaria per perseguire il reato di cui all' articolo 636 del codice penale "Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo", nonché la violazione di diversi articoli del regolamento di polizia veterinaria e tutelare l' incolumità pubblica dei fruitori della strada statale.

Il blitz è scattato nei giorni scorsi, dopo diversi mesi di osservazioni, quando il personale del Comando Stazione di Lucoli ha individuato gli equini vaganti in vari punti della Ss 696, luogo di molteplici incidenti con danni ingenti ai veicoli e con lesioni, anche gravi, a persone e animali.

Gli animali sono stati prima radunati, grazie all' intervento degli specialisti del reparto a cavallo del Cfs di L' Aquila e poi caricati in appositi mezzi per raggiungere la stalla di sosta. Particolarmente delicata è stata la fase di carico dei cavalli, tra cui uno stallone, che essendo selvaggi non sono abituati a salire sull' autocarro, ma la professionalità del servizio veterinario e quella degli agenti del reparto a cavallo del Cfs ha permesso di procedere all' operazione di carico, rispettando la normativa sul benessere animale.

Le indagini sono in corso per identificare i proprietari dei cavalli che, se individuati, rischiano di essere denunciati a piede libero per la violazione dell' articolo 636 del Cp, sanzioni per oltre 9.000 euro per gravi violazioni al regolamento di polizia veterinaria (mancata vaccinazione, omessa microchippatura e monta girovaga) e al pagamento delle spese di custodia, guardiania, trasporto e cattura che si aggirano intorno a 120 euro al giorno a capo.

Qualora non si riuscisse a rintracciare i proprietari degli animali il comune di Lucoli procederà alla confisca e all'acquisizione degli equidi al patrimonio dello Stato, mentre la Asl dell' Aquila si farà carico della microchippatura e dei trattamenti sanitari obbligatori.

La diffusa pratica di abbandonare a se stessi gli equini in alpeggio, al fine di non pagare l'affitto del pascolo, si basa sulla mancata microchippatura dell'animale (l'apposizione del microchip e l' iscrizione all' anagrafe degli equidi è stata resa obbligatoria nel luglio 2009 in applicazione della legge 200 del 01.08.2003, DM 05 05 2006 e 9.10.2007 del MIPAF), affinché non sia riconducibile l'equino, qualora catturato, all'azienda proprietaria e sulla omessa vaccinazione dei cavalli, non essendo iscritti al registro di stalla, sfuggendo di fatto ai controlli di polizia veterinaria.

Tale illecita condotta, sia sanitaria che penale, aumentata in maniera esponenziale negli ultimi tempi, è stata monitorata attentamente dal Comando Provinciale di L' Aquila del Corpo forestale dello Stato, in stretto contatto con l' Ufficio Territoriale del Governo di L' Aquila essendo stata oggetto di discussione anche nel comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica, sia per tutelare la salute pubblica della collettività, in caso di macellazione di capi non vaccinati, sia per vigilare sul rispetto della microchippatura e per tutelare l' incolumità pubblica dei fruitori della comune viabilità.

"Abbiamo voluto mettere un freno a tale pratica, alla luce degli innumerevoli incidenti automobilistici provocati dai cavalli, nonché per evitare che la filiera della tracciabilità delle carni equine fosse interrotta e per gli ingenti danni ambientali che provocano alla rinnovazione naturale del patrimonio forestale." - dichiara il Comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato di L'Aquila Gualberto Mancini - "Operazioni dello stesso tipo verranno ripetute, in altri comuni della provincia al fine di salvaguardare la salute pubblica, la vita degli automobilisti e degli animali".