Oggi in Italia un praticante delle professioni intellettuali in un caso su due lavora gratis, ma a tempo pieno, con un carico di lavoro simile a quello di un dipendente e senza le tutele garantite da un contratto. La risposta è arrivata il 5 maggio scorso dal Consiglio dei Ministri che ha approvato, su proposta del Ministro Sacconi, uno schema di decreto legislativo che disciplina l'apprendistato quale contratto di lavoro a tempo indeterminato, finalizzato all'occupazione e alla formazione dei giovani.
Il decreto, in particolare, prevede la definizione di tre tipologie di contratto, fra cui l'apprendistato di alta formazione e ricerca, rivolto a coloro che aspirano ad un più alto livello di formazione, nel campo della ricerca, del dottorato e del praticantato in studi professionali.
All'Art. 5 (Apprendistato di alta formazione e ricerca) si prevede la possibilità di assumere in tutti i settori di attività, pubblici o privati, con contratto di apprendistato soggetti fino ai ventinove anni di età per l'accesso alle professioni ordinistiche o per esperienze professionali.
Una risposta indiretta all'ultima indagine condotta dall'Ires sui professionisti che rivela una politica concentrata sulle problematiche del lavoro subordinato e poco attenta a quella "giungla" che è ormai diventato il mondo del lavoro autonomo e professionale.
Sul testo, già presentato dal Ministro alle Parti Sociali, verrà in seguito sancita l'intesa in Conferenza Stato-Regioni e acquisito il parere delle Commissioni parlamentari.
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