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VETERINARIA, ANCHE LE LAUREE BREVI A NUMERO CHIUSO?

VETERINARIA, ANCHE LE LAUREE BREVI A NUMERO CHIUSO?
Dal prossimo anno accademico arriverà il numero chiuso per undici corsi di laurea della Statale di Milano. Secondo fonti di stampa avranno un tetto alcune lauree brevi, fra cui il corso di Biotecnologie veterinarie sotto la Facoltà di Veterinaria. La decisione - già passata attraverso i consigli di facoltà e il Senato accademico - attende ancora il via libera del nucleo di valutazione del ministero.

Dal prossimo anno accademico arriverà il numero chiuso per undici corsi di laurea della Statale di Milano. Secondo attendibili fonti di stampa avranno un tetto alcune lauree brevi, fra cui il corso di Biotecnologie veterinarie sotto la Facoltà di Veterinaria. Per l'ingresso al primo anno di questo corso è già previsto un test di autovalutazione obbligatorio, ma non selettivo e finalizzato a rendere lo studente consapevole della scelta operata e delle sue attitudini al corso. La decisione - già passata attraverso i consigli di facoltà e il Senato accademico - attende ancora il via libera del nucleo di valutazione del ministero, ma l'obiettivo dell'ateneo è chiaro: mantenere le nuove matricole sotto tetti numerici accettabili in modo da evitare affollamenti poco gestibili, sia dal punto di vista logistico che della didattica. I fondi sono sempre più scarsi e non consentono alle strutture universitarie di accogliere tutti.

Cosa fa il laureato in Biotecnologie Veterinarie? La Facoltà dichiara che troverà sbocco occupazionale nei laboratori pubblici (Istituto Superiore di Sanità, Università, CNR, Agenzia Nazionale per l'Ambiente, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Istituzioni di ricerca) e privati di ricerca scientifica e di sviluppo tecnologico; nell' industria farmaceutica, alimentare, mangimistica, strutture pubbliche e private per ricerche pre-cliniche in campo medico e veterinario, ecc.

Leggiamo su Repubblica Milano che "sebbene dal punto di vista dei conti la Statale sia una delle università più virtuose d'Italia, i fondi dal ministero consentono a malapena di mantenere lo status quo e di certo non permettono aumenti: né di docenti, né di strutture didattiche. Nel caso di un nuovo boom di iscrizioni, quindi, l'ateneo non sarebbe in grado di reggere senza tetti". In Senato accademico e nei consigli di facoltà il provvedimento è passato all'unanimità, sebbene la posizione degli studenti non sia favorevole. Elio Franzini, prorettore della Statale, rassicura: "Si tratta comunque di limiti precauzionali abbiamo cercato di lasciare numeri ampi che, ne siamo convinti, non avranno effetti sconvolgenti sull'effettiva possibilità di iscriversi".