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ETICHETTATURA, DGSANCO: ITALIA ANTICIPA I TEMPI

ETICHETTATURA, DGSANCO: ITALIA ANTICIPA I TEMPI
"La legge anticipa i tempi di un percorso avviato anni fa in Europa va presa in considerazione ma non può essere applicata adesso, bisogna aspettare le decisioni comuni". Paola Testori Coggi, direttore generale per la salute e i consumatori della DG Sanco commenta la legge italiana sull'etichettatura dei prodotti alimentari.

La legge italiana sull'etichettatura dei prodotti alimentari "anticipa i tempi di un percorso avviato anni fa in Europa va presa in considerazione ma non può essere applicata adesso, bisogna aspettare le decisioni comuni". Lo dichiara Paola Testori Coggi (direttore generale per la salute e i consumatori della DG Sanco) intervistata da "Il fatto alimentare".

Nell'Unione europea - spiega - "sono in vigore le stesse leggi sugli alimenti e sulle etichette e per questo difficilmente potrà essere accettata una legge come quella italiana che impone regole non condivise. Le prossime categorie merceologiche che dovranno riportare l'origine in etichetta saranno decise insieme da tutti i Paesi. Se così non fosse scatterebbero grossi problemi alle frontiere, dove verrebbero respinti i prodotti e si limiterebbe la circolazione delle merci"

E ancora: ""L'indicazione dell'origine degli ingredienti sulle etichette è un obiettivo che rientra nel diritto europeo, tanto è vero che queste indicazioni si trovano da anni sulla carne bovina, sugli ortofrutticoli freschi, sul pesce, sulle uova. L'ultima decisione al riguardo risale al dicembre 2010 quando è stato approvato in prima lettura un progetto che estende l'obbligo dell'indicazione di origine a tutte le carni fresche suine, equine, ovine.... Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore entro 1-2 anni. Ma si tratta di un primo passo perchè Le decisioni prese prevedono entro tre anni la pubblicazione di un rapporto sulla fattibilità di estendere l'obbligo al latte a lunga conservazione, ai latticini e ai prodotti di prima trasformazione come la pasta.

Sull'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, Paola testori Coggi parla di "una questione interna". Ogni Paese, dice, "stabilisce autonomamente come organizzare la propria rete sanitaria e i controlli sul territorio e anche l'Agenzia rientra in questo ambito".

Sul recente caso di contaminazione da diossina in Germania si è " creato un certo scalpore nell'Ue, ma le informazioni dei media sono state forse un pò troppo allarmistiche. Sono stata pochi giorni fa in Germania per questa vicenda che ha creato notevoli danni economici agli allevatori. Le partite di mangime contaminate da diossina sono state due, la prima risale al marzo 2010, e non è stata comunicata alle autorità centrali tedesche. La seconda partita viene scoperta alla fine di novembre ed è subito scattato l'allerta tramite il Rasff. La contaminazione dei mangimi non è durata sei mesi come è stato scritto. Premesso che si tratta di una frode illegale inaccettabile, va detto che l'allerta ha funzionato immediatamente, riuscendo ad individuare attraverso la tracciabilità le partite contaminate e gli allevamenti che le hanno utilizzate. Sono state inoltre bloccate immediatamente in tutte le aziende agricole coinvolte le attività avviando i controlli".