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ECM, QUALI SONO LE PROSPETTIVE DEL SISTEMA?

ECM, QUALI SONO LE PROSPETTIVE DEL SISTEMA?
E' in corso a Cernobbio la seconda Conferenza nazionale sull'educazione continua in medicina. Secondo il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, la formazione continua è uno strumento utile alla manutenzione del sistema sanitario nazionale. Ma quali sono le prospettive del nuovo sistema? Maria Linetti: "Sto osservando, perché non ci sono gli strumenti per fare previsioni concrete".

La formazione continua è uno strumento utile non solo alla crescita professionale degli operatori sanitari, ma anche alla manutenzione del sistema sanitario nazionale. Lo ha ricordato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenendo ieri all'apertura della seconda Conferenza nazionale sull'educazione continua in medicina (Ecm), in corso a Cernobbio.

"In sanità - precisa Fazio - le Regioni, per far funzionare la macchina, hanno necessità di fare di manutenzione, non solo quella della macchina stessa ma anche quella del personale che deve essere informato e aggiornato costantemente su come sta cambiando il sistema". E l'Ecm è utile anche a "sensibilizzare gli operatori sugli obiettivi che la sanità pubblica deve raggiungere". E questo non solo nelle aree del Paese meno 'virtuose'. "Sappiamo che nostra sanità viaggia a più velocità - aggiunge Fazio - ma si tratta di un processo dinamico: anche chi ha una buona organizzazione e non fa manutenzione, rischia di tornare indietro". Il ministro ha ricordato che nella formazione continua di medici e operatori sanitari è "stato introdotto un nuovo sistema che prevede l'accreditamento dei provider e non più degli eventi formativi. Inoltre sono state previste nuove modalità di formazione: quella a distanza e quella sul campo. Queste novità sono già operative, ora il processo deve andare a regime".

La conferenza, quindi, "ha un significato diverso da quella dello scorso anno, che invece era stato organizzata per presentare la nuova Ecm. Il prossimo passo è lavorare affinché il sistema abbia una maggiore efficienza e arrivi progressivamente a rendere omogenee le metodologie di Ecm delle varie Regioni, tra le quali oggi ci sono parecchie differenze", conclude il ministro.


Saranno oltre mille, entro il prossimo febbraio, i provider, pubblici e privati, autorizzati alla formazione continua dei medici e degli operatori sanitari in base al nuovo sistema di Ecm in 'rodaggio' dallo scorso anno. A fare il bilancio è Maria Linetti, segretario della Commissione nazionale per la formazione continua (Ecm), da anni impegnata nelle diverse fasi per la messa a punto del sistema italiano dell'educazione continua obbligatoria dei camici bianchi. Un sistema che dal 2009 prevede l'accredito dei 'formatori' - che presentano progetti trasparenti e di qualità - e non più dei singoli corsi ed eventi di formazione, come accadeva in passato. "Abbiamo accreditato a oggi - spiega Linetti all'Adnkronos Salute - circa 200 provider, un lavoro rilevante perché richiede una valutazione approfondita. E sono in lista per l'accreditamento oltre 1.200 iscritti. Prevedo che si arriverà entro cinque mesi a mille provider".

Ad accreditarsi, fino ad ora, sono stati "soprattutto privati, c'è poco pubblico. Ma - precisa Linetti - si tratta di un problema prevalentemente legato alla burocrazia, alle procedure di autorizzazione, di firma digitale. Il pubblico è più lento su questo piano. Prevedo, inoltre, che nel prossimo futuro ci saranno molte società scientifiche tra i formatori, che ora mancano perché ci sono problemi di chiarezza sulle regole che li riguardano. E ci saranno molte istituzioni. Alla fine avremo un 40% di pubblico e un 60% di privato", dice l'esperta.

Per quanto riguarda le nuove modalità di formazione introdotte dal nuovo sistema, ovvero la Fad (formazione a distanza) e quella sul campo, i dati sono buoni. Questo tipo di formazione sta crescendo nelle proposte dei provider. "Soprattutto la Fad - spiega Linetti - abbastanza significativa sotto il profilo dell'offerta. C' è ancora molta formazione residenziale che piace molto. Soffre un po' di più la formazione sul campo, per la quale, bisogna ammettere, c'è poca cultura. Bisognerebbe potenziarla legandola magari alla Fad, che invece è molto teorica: agganciandola a una tipologia pratica, come la formazione sul campo, l'efficacia formativa potrebbe essere molto più elevata".

In generale, comunque, "l'introduzione del nuovo sistema procede, "sono particolarmente contenta per la selezione dell'offerta formativa e per l'attenzione che gli stessi provider hanno dimostrato nel proporsi, c'è molta serietà. Ma sono anche attenta agli sviluppi di tutto questo", aggiunge l'esperta.

Ma quali sono le prospettive del nuovo sistema? "Sto osservando, perché non ci sono gli strumenti per fare previsioni concrete. Credo che dai mille provider accreditati da qui a febbraio avremo delle risposte più concrete. Sono ottimista". Soprattutto sui due grandi obiettivi della Commissione nazionale: trasparenza e qualità. "Possono essere centrati", ma non bisogna "essere troppo 'garantisti' con i provider. E' necessario non tutelare tutte le eccezioni ma difendere il sistema generale". Il Comitato di Garanzia, creato proprio per tenere sotto controllo la qualità e la trasparenza "comincia a lavorare adesso, se lavora con la determinazione, con i criteri stabiliti dalla Commissione nazionale, a questo sistema ci si può credere", conclude Linetti. (Adnkronos Salute)