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LA VETERINARIA NEL PIANO SANITARIO NAZIONALE

LA VETERINARIA NEL PIANO SANITARIO NAZIONALE
La Sanità pubblica veterinaria è un capitolo rilevante del nuovo Piano sanitario nazionale. Il mantenimento e il miglioramento del sistema veterinario rappresenta una priorità per l'investimento pubblico. Ecco gli obiettivi di sanità animale nel triennio 2010-2012.

La Sanità pubblica veterinaria è un capitolo rilevante del nuovo Piano sanitario nazionale, di cui circola una bozza provvisoria.

Nel testo si legge che la situazione sanitaria del patrimonio zootecnico italiano, in forza dei piani di eradicazione e di sorveglianza messi in atto da anni, può essere considerata sotto controllo, pur permanendo in alcune parti del territorio situazioni critiche relativamente alla lotta ed eradicazione di alcune malattie zoonosiche.

Il mantenimento e il miglioramento del sistema veterinario pubblico rappresenta una priorità per l'investimento pubblico, anche in virtù del costante adeguamento delle norme alla legislazione comunitaria in costante e rapida evoluzione, che rappresenta uno dei principali meccanismi di intervento nella salute degli animali, conformemente alla politica comunitaria e al rispetto degli obblighi internazionali.

Tra gli obiettivi prefissati nel prossimo triennio il Piano Sanitario Nazionale evidenzia:
• eradicazione MVS (malattia vescicolare da enterovirus del suino) in Campania e Calabria. Alcune province delle predette Regioni, pur avendo raggiunto una sufficiente qualifica sanitaria, restano penalizzate dal cronico mancato raggiungimento della stessa nel restante territorio regionale;
• attività di vigilanza sull'operato dei servizi veterinari regionali e locali e presso gli Istituti Zooprofilattici circa la gestione delle emergenze sanitarie. L'intervento sarà mirato sulla base delle criticità emerse dall'analisi dei dati e delle informazioni sulle attività svolte sul territorio, mediante la programmazione di vigilanza (audit - ispezioni) al fine di individuare le cause e apportare gli eventuali correttivi;
• simulazioni in attuazione della normativa comunitaria e dei Piani di emergenza nazionali, organizzazione sul territorio esercitazioni, con il coinvolgimento delle Autorità Locali (sanitarie, di ordine pubblico e comunicazione) per la verifica e valutazione dell'efficienza ed efficacia dei livelli centrali, regionali e locali nell'attuazione delle misure sanitarie per limitare la diffusione delle malattie ed addivenire nel più breve tempo possibile alla risoluzione dell'evento;
• attività di comunicazione anche attraverso una pagina web sul portale del Ministero della salute dedicata alle attività del Centro. Tale pagina oltre a riportare struttura e funzioni dello stesso, rappresenterà il punto di riferimento per l' aggiornamento di operatori del settore e veterinari rispetto alle attività inerenti le emergenze epidemiche (piani di emergenza, manuali operativi). Tale attività includerà anche la messa a disposizione in tempo reale delle norme sanitarie adottate per le singole emergenze epidemiche che si verranno via via a determinare.

Prioritari i dati epidemiologici - Per il prossimo futuro, obiettivo essenziale è quello di sviluppare un sistema di epidemio-sorveglianza nazionale. La corretta funzionalità dei sistemi informativi e la costante implementazione degli stessi, associata ad una costante verifica dei livelli funzionali, rappresentano elementi indispensabili per il miglioramento degli stessi e per individuare tempestivamente le eventuali criticità esistenti ai vari livelli. Per raggiungere tale scopo le Regioni e Province autonome sono chiamate a implementare le infrastrutture e i sistemi già esistenti al fine di realizzare un unico sistema integrato di reti di sorveglianza epidemiologica.
Tropicalizzazione - Le mutate condizioni climatiche e la cosiddetta tropicalizzazione del clima rendono sempre più necessaria la conoscenza di alcune patologie trasmesse da vettori, considerate fino ad alcuni anni fa esclusive delle regioni africane. E', quindi, di primaria importanza aumentare l'allerta su tali argomenti e sviluppare la capacità di riconoscere le malattie tramite la realizzazione di piani di sorveglianza o di monitoraggio mirati, corredati altresì di efficienti piani di emergenza in grado di garantire la gestione e la risoluzione in tempi brevi dell'evento.

Piani di profilassi e anagrafi zootecniche - Accanto alla lotta contro la Tubercolosi e la Brucellosi, che in alcune aree geografiche assumono ancora un rilievo preoccupante, bisogna ricordare la gestione del piano di lotta alla rabbia silvestre che per il prossimo triennio ci vedranno impegnati a prevenire non solo la trasmissione della rabbia nelle volpi attraverso la vaccinazione orale nei territori del Nord Est dell'Italia, ma anche la diffusione di questa pericolosissima zoonosi negli animali da compagnia e negli altri animali zootecnici sensibili. Il completamento dei sistemi anagrafici per le specie di interesse zootecnico rappresenta il presupposto fondamentale per la creazione di un sistema di epidemiosorveglianza precedentemente citato.

Impegno in apicoltura e acquacoltura - La citata epidemia di rabbia silvestre rende evidente che gli animali selvatici giocano un ruolo sempre più importante nei sistemi di epidemiosorveglianza quali rivelatori della eventuale presenza di malattie infettive e metro di misura del rischio che queste specie possono rappresentare per la diffusione di agenti infettivi. Su questo fronte si giocherà nel prossimo futuro un considerevole impegno che dovrà riguardare anche ulteriori segmenti della zootecnia come ad esempio l'apicoltura e l'acquacoltura per i quali si dovranno predisporre opportuni sistemi anagrafici nonché più efficaci strumenti di lotta alle patologie infettive.

Tutela del benessere animale - Nel settore della protezione degli animali da reddito tra gli obiettivi prioritari vi è il miglioramento dell'attività di controllo da rendere più incisiva ed uniforme sul territorio nazionale, anche per evitare la distorsione del mercato. Per tale motivo è stato elaborato il Piano Nazionale Benessere Animale (PNBA), partito in via sperimentale nell'anno 2008 con la programmazione dei controlli in allevamento, che dal 2010 include anche la programmazione dei controlli per la tutela del benessere animale durante il trasporto e la macellazione. Appare necessario implementare l'informatizzazione per quanto attiene l'attività di rendicontazione dei controlli e, relativamente al trasporto, la creazione di una banca dati nazionale dei trasportatori in ottemperanza a quanto stabilito dalla normativa vigente (Reg. n. 1/2005/CE).

Formazione- Anche la formazione, elemento essenziale per il rispetto delle norme nazionali e comunitarie di benessere degli animali è parte integrante del PNBA. La formazione degli allevatori dovrà essere incentivata nel corso del triennio 2010-2012 e in tale periodo dovrà essere avviata l'attività di formazione per gli operatori del macello.

Nel settore degli animali d'affezione l'obiettivo prioritario consiste nella realizzazione della corretta relazione uomo-animale per tutelare la salute e il benessere degli animali, la salute e l'incolumità pubblica e contrastare e prevenire maltrattamenti, abbandoni e randagismo.

Allegati
pdf LA BOZZA DEL NUOVO PIANO SANITARIO NAZIONALE.pdf