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CASTRAZIONE SUINI: ALTERNATIVE, NON DIVIETO

CASTRAZIONE SUINI: ALTERNATIVE,  NON DIVIETO
E' pubblicato il rapporto ALCASDE sulle ALternative alla CAStrazione nei suini e alla DEcornazione dei vitelli. Non raccomandato il divieto di castrazione nel breve periodo. Preferibile una combinazione di alternative. Sulla decornazione innalzare la sensibilità degli operatori e qualificare il personale preposto. La genetica è una soluzione di lungo periodo. E' pubblicato il rapporto ALCASDE sulle ALternative alla CAStrazione nei suini e alla DEcornazione dei vitelli. Il progetto ALCASDE è stato voluto dalla Commissione Europea per aggiornare le norme sul benessere animale, verificando le possibili alternative alla castrazione chirurgica dei suini e alla decornazione dei vitelli, a sostegno di sistemi produttivi ad elevato benessere animale. Sulla decorazione, il Rapporto rimanda ad orizzonti di lungo termine per le alternative offerte dalla genetica, ma è sul breve termine che concentra l'indagine e le raccomandazioni, individuando una scarsa sensibilità al problema fra gli addetti ai lavori. Mantenendo la pratica si rendono necessari interventi di buone prassi per il controllo del dolore e per la preparazione del personale addetto.

Per quanto riguarda la castrazione dei suini, tema caldo in Europa in vista di nuove decisioni da parte della Commissione Europea, nel Rapporto non si raccomanda il divieto nel breve periodo, ma piuttosto di individuare una combinazione di alternative. Gli autori del rapporto spiegano infatti che, oltre al fattore benessere, occorre considerare che potrebbero esserci ripercussioni di tipo economico e sulla qualità delle carni suine. A questo riguardo, il rapporto raccomanda di condurre uno studio di ampia scala sulle preferenze dei consumatori sul consumo di carni suine e di proseguire nell'armonizzazione delle ricerche e delle tecnologie sul controllo dell'"odore di verro". Molti consumatori sono sensibili all'odore (e sapore) di verro, un inconveniente sgradevole che si manifesta spesso durante la cottura o il consumo; per questo motivo il suo controllo è un elemento imprescindibile nella produzione di carne suina o prodotti di trasformazione della carne di suini maschi non castrati, che hanno raggiunto la pubertà.

Il settore produttivo europeo, attraverso il COPA-COGECA, si è dichiarato favorevole al mantenimento della pratica della castrazione con le diverse tecniche utilizzate nel rispetto della normativa vigente. Determinati prodotti che arrivano ai consumatori non possono essere ottenuti senza la castrazione degli animali.

La FVE ha aggiornato lo scorso novembre il suo position paper sulla castrazione suina, concludendo che "la castrazione chirurgica senza anestesia e analgesia dovrebbe essere evitata. La castrazione chirurgica, quando necessaria, dovrebbe essere praticata da un veterinario ed effettuata in anestesia generale o locale con l'aggiunta di un'analgesia prolungata". Ciò implica inoltre che in tutti i paesi si autorizzi l'uso nel suino degli anestetici e analgesici adeguati.Il documento FVE non è stato firmato dall'Italia.

Dopo gli esiti dell'incontro promosso a giugno dalla DG Sanco sulla castrazione dei suini, la Commissione Europea ha creato un gruppo di lavoro apposito, formato da una ventina di componenti, fra cui un rappresentante di FVE/UEVP. Il gruppo, incaricato di sintetizzare le posizioni europee in vista di una "Brussels Declaration" , si riunirà di nuovo il 13 ottobre.