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FINANZIARIA, GOVERNO INDIFFERENTE SOLO A DIRIGENZA SSN

FINANZIARIA, GOVERNO INDIFFERENTE SOLO A DIRIGENZA SSN
"Solo nei confronti dei medici e dei dirigenti sanitari, veterinari ed amministrativi del Ssn il Governo è rimasto assolutamente indifferente, insensibile al valore sociale di un lavoro gravoso e rischioso a tutela di un bene costituzionalmente tutelato". I sindacati della dirigenza medica e veterinaria confermano lo sciopero nazionale di lunedì 19 luglio.

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa del Ssn confermano per lunedì 19 luglio lo sciopero nazionale di 24 ore in risposta alla manovra economica licenziata dal Senato, dove il Governo ha presentato il suo maxiemendamento. In concomitanza con lo sciopero ci sarà anche un sit in di protesta a Roma in piazza Montecitorio a partire dalle ore 12.

"Solo nei confronti dei medici e dei dirigenti sanitari, veterinari ed amministrativi del Ssn il Governo è rimasto assolutamente indifferente, insensibile al valore sociale di un lavoro gravoso e rischioso a tutela di un bene costituzionalmente tutelato, anche a fronte delle ricadute negative nei confronti dei cittadini a partire da liste di attesa sempre più lunghe".

Nonostante le rassicurazioni del ministro Fazio, i sindacati dichiarano" non ci sono state modifiche tali da scongiurare il blocco del turn over per i medici. A questo si aggiungono i pesanti tagli al precariato previsti dal decreto e il famigerato comma 32 dell'articolo 9, in base al quale, permettendo ai direttori generali di rimuovere un dirigente medico dal proprio incarico anche in assenza di una valutazione negativa, si lascia la sanità alla completa mercé della politica".

Il testo finale del provvedimento non contiene alcuna risposta ai temi sollevati nell'ultimo mese:
- nessuna risposta sul blocco del turnover che determinerà nei prossimi 4 anni una carenza di circa 30.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli Ospedali e dei Servizi Territoriali, anche a fronte del licenziamento della metà dei precari in settori fondamentali quali il pronto soccorso e i trapianti;
- nessuna risposta sulla precarizzazione di tutti gli incarichi professionali, non rinnovabili a prescindere da merito e competenze, che spalanca le porte alla invadenza della politica;
- nessuna risposta sul congelamento della progressione economica prevista e finanziata dal CCNL e non dalla spesa pubblica, e sulla mancata retribuzione dei turni notturni e festivi;
- nessuna risposta alla richiesta di attenzione per i giovani medici esageratamente penalizzati nel trattamento economico e nelle prospettive di carriera.

Le organizzazioni sindacali ritengono alcuni aspetti del provvedimento di "dubbia legittimità costituzionale e comunque insostenibili per il sistema sanitario a causa delle pesanti e negative ripercussioni sulle condizioni di lavoro, sulla qualità e sicurezza delle cure". E chiedono a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della sanità pubblica "di far sentire la propria voce ai deputati ai quali passa l'esame del decreto".

Il Governo e il Parlamento - denunciano i sindacati - hanno dimostrato di non avere alcun interesse per la salute dei cittadini di questo Paese e per i professionisti chiamati a tutelarla, perseguendo un progressivo impoverimento del servizio pubblico, destinato ad un ruolo residuale, povero per i poveri.

La nota intersindacale è stata firmata da: Anaao Assomed; Cimo-Asmd; Aaroi-Emac; Fp Cgil medici; Fvm; Fassid; Fesmed; Anpo-Ascoti; Fials medici; Sds Snabi; Aupi; Sinafo; Fedir sanità; Sidirss. (Adnkronos Salute)

Allegati
pdf MAXIEMENDAMENTO.pdf
pdf COMUNICATO INTERSINDACALE.pdf