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LA LIBERTA’ DI FARE FARMACOVIGILANZA

LA LIBERTA’ DI FARE FARMACOVIGILANZA
I Medici Veterinari facciano farmacovigilanza senza condizionamenti. La FNOVI pubblica e commenta la testimonianza di un collega dipendente del SSN che, dopo una segnalazione di farmacovigilanza, è stato invitato a "concordare" che cosa scrivere. "Arriva la telefonata dell'industria farmaceutica (20 min) che mi dice che ho sbagliato qualcosa per cui loro ci fanno brutta figura e non va bene, e non è giusto, e non è cosi, e di là quello che parla non è nemmeno un veterinario! Concordiamo una mail in cui lui mi spiega che cosa, vista la situazione, secondo lui avrei dovuto scrivere".

La FNOVI ha pubblicato e commentato la testimonianza di un collega dipendente del SSN che, dopo una segnalazione di farmacovigilanza, è stato invitato a "concordare" che cosa scrivere. La Federazione "vuol credere che si tratti di un episodio isolato e che l'indipendenza del medico veterinario, principio deontologico fra i più qualificanti per l'esercizio della professione medico-veterinaria, goda della più alta considerazione da parte di tutti i soggetti del sistema di farmacovigilanza veterinaria".

La "gravità dei fatti denunciati" risiede nel fatto che "un medico veterinario, nello svolgimento di un proprio diritto-dovere quale è l'attività di farmacovigilanza, possa subire pressioni ed essere raggiunto da richieste di "rettifica" di quanto segnalato alle autorità competenti". Se così non fosse, la Federazione sarebbe costretta a chiedere interventi tutelanti, fino considerare l'ipotesi di non mettere in chiaro il nominativo del segnalante, un dato oggi obbligatoriamente richiesto nella scheda di segnalazione".

La Federazione considera l'accaduto come un fatto "isolato" e conclude guardando "con fiducia negli interventi che Ministero della Salute ed AISA vorranno adottare al fine di evitare situazioni quali quella denunciata".