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ECM, LA COMMISSIONE DA’ IL VOTO AI VETERINARI

ECM, LA COMMISSIONE DA’ IL VOTO AI VETERINARI
"Può considerarsi buono o almeno accettabile" il dato relativo alla partecipazione dei medici veterinari al sistema ECM. Anche se i numeri  si riferiscono ad un ambito formativo "contenuto". Nel rapporto pubblicato dalla Commissione Nazionale per l'Educazione Continua in Medicina, i veterinari rientrano fra le professioni più attive. "Può considerarsi buono o almeno accettabile il dato relativo alle professioni di psicologo e veterinario; per quest'ultima professione giova tenere presente gli ambiti notevolmente contenuti dell'obiettivo formativo (sanità pubblica veterinaria)". Così si esprime la Commissione Nazionale ECM nel rapporto pubblicato ieri sulle attività del primo semestre 2009, in merito alla partecipazione alle attività di formazione continua.

ll monitoraggio delle attività di accreditamento effettuate dal 1° Gennaio 2009 al 30 giugno 2009 rivela che " il sistema di accreditamento mostra ancora, nel complesso, una positiva reattività sia da parte degli organizzatori che dei partecipanti".

Sono 15.832 le edizioni accreditate per le quali è stato versato il contributo, per un totale introiti di quasi cinquemilioni di euro (4.722.020,45 euro). Le edizioni per medici veterinari (901 in totale per 94.527 partecipanti previsti) sono al sesto posto per consistenza numerica; prime in assoluto quelle per i medici chirurghi (8.897 per oltre 780mila partecipanti), seguite da farmacisti (1811), infermieri (1575) psicologi (1.214) e odontoiatri (1.148).

L'offerta formativa mostra un lieve incremento, anche dovuto al fatto che nel 2009 è stato possibile per gli organizzatori inserire edizioni di eventi già accreditati nel 2008. Il dato relativo al numero dei partecipanti è invece considerato meno attendibile e in via di consolidamento dato che i provider hanno tre mesi di tempo dopo l'evento per precisare il dato. Tuttavia la tendenza è di una stabilizzazione sia del numero di eventi che di partecipanti.

Gli eventi accreditati da organizzatori privati "risultano di poco superiori alla metà del numero in generale", un dato che secondo la Commissione merita una "attenta riflessione sull'evoluzione del sistema organizzativo (s'intende gli organizzatori), in particolare del settore privato".

Regioni come Lazio, Campania, Sicilia e Puglia che non hanno avviato un programma Ecm "mettono ancora in rilievo la necessità di un accreditamento centrale", a differenza di altre Regioni che - pur con sistemi ecm differenziati fra loro- ( Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna) hanno da tempo implementato un sistema di accreditamento proprio.

Allegati
pdf MONITORAGGIO PRIMO SEMESTRE 2009.pdf