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SALMONELLA, PIANO NAZIONALE DI CONTROLLO

SALMONELLA, PIANO NAZIONALE DI CONTROLLO
Con il decreto 19 febbraio 2010 è resa obbligatoria su tutto il territorio l'esecuzione del Piano nazionale di controllo di Salmonella nei gruppi di riproduttori della specie Gallus gallus. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 maggio scorso, disciplina le condizioni e le modalita' di abbattimento.Il PIano resterà in vigore fino al 31 dicembre 2012.

Con il decreto 19 febbraio 2010 è resa obbligatoria su tutto il territorio l'esecuzione del Piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis, Typhimurium, Hadar, Virchow e Infantis nei gruppi di riproduttori della specie Gallus gallus.

Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 maggio scorso, disciplina le condizioni e le modalita' di abbattimento. Il Piano ha durata triennale, dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2012. Le Regioni e Province autonome dovranno disciplinare l'attuazione degli interventi e verificarne l'applicazione; dovranno inoltre registrare nel sistema informativo del programma di controllo delle salmonellosi zoonotiche, con frequenza almeno trimestrale, i dati relativi ai singoli controlli. La registrazione deve essere completata entro il 15 marzo di ogni anno. In caso di riscontro di positivita' saranno registrati anche i dati relativi alla gestione del focolaio.

E' compito degli Istituti zoprofilattici sperimentali comunicare tempestivamente all'Azienda sanitaria locale competente per territorio, alla Regione nonche' al Ministero della salute gli esiti positivi di tutti gli esami di laboratorio da essi effettuati nel corso dell'espletamento delle attivita' del piano.

Per gli animali abbattuti e distrutti da parte del Servizio veterinario ufficiale nell'ambito di applicazione del piano a partire dal 1° gennaio 2010 fino al 31 dicembre 2012 e' concessa al proprietario o al soccidario un'indennita'.

Le infezioni da Salmonella rappresentano in Italia, come negli altri Paesi industrializzati, una delle principali cause di malattia a trasmissione alimentare nell'uomo, e gli alimenti di origine avicola, uova e ovoprodotti in particolare, vengono ascritti fra le principali cause di infezione.

Per quanto riguarda specificatamente l'allevamento avicolo, nella messa a punto dei piani di controllo va tenuto conto della struttura tipicamente piramidale di questa produzione zootecnica, in cui da un numero limitato di riproduttori vengono prodotte quantità elevatissime di animali, che costituiscono la produzione avicola mondiale sia di carne che di uova.


E' chiaro come in una tale situazione, la presenza di infezione da salmonella all'apice della struttura produttiva, quindi nei riproduttori, possa rapidamente diffondersi soprattutto per quei sierotipi che si trasmettono per via verticale, agli allevamenti di broiler e di ovaiole, costituendo un grave rischio per la salute pubblica.


Per questi motivi il Piano ha l'obiettivo di ridurre negli allevamenti di riproduttori (all'apice della piramide) la prevalenza di sierotipi rilevanti per la salute pubblica allo scopo di ottenere una notevole diminuzione della prevalenza nelle altre categorie produttive (galline ovaiole e broiler) con l'obiettivo finale di ridurre l'infezioni da salmonella nell'uomo.