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RABBIA, PRIMI TRE CASI IN ALTO ADIGE

RABBIA, PRIMI TRE CASI IN ALTO ADIGE
Positive tre volpi nel territorio altoatesino. Divieto assoluto di condurre cani nei boschi, anche al guinzaglio. I possessori dei cani sono tenuti a restare con gli animali solo nel centro abitato. Si valuta se estendere la vaccinazione degli animali da reddito. Urgente anche vaccinare i gatti e tenerli sotto stretto controllo.

Dal Centro di referenza di Padova e' giunta il 6 maggio al Servizio veterinario provinciale di Bolzano la notizia della positivita' alla rabbia silvestre di tre volpi in territorio altoatesino: due trovate morte nel territorio comunale di Dobbiaco e Badia, una abbattuta sempre nel comune di Badia.


L'assessore provinciale all'Agricoltura Hans Berger, costantemente in contatto con il Servizio veterinario provinciale, ha subito fatto scattare le prime misure: ''Abbiamo preso contatto con i comuni di Dobbiaco e Badia - spiega - e adesso vale quanto previsto dal Regolamento di Polizia Veterinaria e disposto dal Decreto del Servizio veterinario provinciale sulla profilassi della rabbia, vale a dire il divieto assoluto di condurre cani nei boschi, anche al guinzaglio, per ragioni di sicurezza e per evitare contatti con la malattia''. I possessori dei cani sono tenuti a restare con gli animali solo nel centro abitato. ''Ora valuteremo - continua Berger - insieme al Centro di referenza nazionale per la rabbia e il Ministero della salute, se estendere la vaccinazione degli animali da reddito oltre i 23 Comuni nei quali e' gia' stata effettuata''.


Il vicedirettore del Servizio veterinario provinciale Ernst Stifter, che sta seguendo l'evolversi della situazione, specifica inoltre che ''a Dobbiaco e Badia e nei comuni adiacenti diventa urgente anche vaccinare i gatti e tenerli sotto stretto controllo''. Per tutti i cani sul territorio provinciale era gia' prevista la vaccinazione antirabbica entro lo scorso 31 marzo.


''Non c'e' motivo di panico - sottolineano gli esperti provinciali - ma e' richiesta l'adeguata prudenza, specie per le persone che per lavoro frequentano i boschi''. 'L'unico modo per cercare di tenere il virus lontano dalla nostra Provincia - prosegue Berger - e' procedere alle vaccinazioni di massa''. In tal senso in queste ore un elicottero sta completando il lancio di ulteriori 6mila esche vaccinali nelle aree sotto ai 1500 metri di altitudine tra Chiusa e Bolzano e nell'area tra Bolzano, Merano e la val Sarentino. Si aggiungono alle 55mila esche lanciate a fine aprile in tutto l'Alto Adige e che finora avevano tenuto il virus lontano dalla provincia. (ASCA)