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L’ANACRONISTICO DOGMA DEL RESIDUO ZERO

L’ANACRONISTICO DOGMA DEL RESIDUO ZERO
Il principale inconveniente dei regolamenti antidoping europei è l'anacronistico dogma del residuo zero che, di fatto, proibisce la presenza di qualsiasi residuo di farmaco, per quanto piccola essa sia, nei liquidi biologici dei cavalli. E' quanto emerso in un recente convegno secondo il resoconto curato dalla FISE.

Come conciliare le terapie essenziali per la salute del cavallo sportivo con la regolarità delle competizioni? Un recente convegno sull'antidoping e il benessere del cavallo ha portato alla luce i principali limiti dei regolamenti antidoping vigenti in Europa, sia nell'ambito delle corse, sia in quello dell'equitazione.


Nel resoconto curato dalla FISE si apprende che "il principale inconveniente è stato individuato nell'anacronistico dogma del residuo zero, che di fatto proibisce la presenza di qualsiasi residuo di farmaco, per quanto piccola essa sia,nei liquidi biologici dei cavalli".


Se in passato i regolamenti basati sul residuo zero potevano essere compatibili con gli sport ippici ed equestri, con il passare del tempo sono diventati sempre meno applicabili, perché nel corso degli ultimi decenni si è verificato un incessante progresso scientifico, che ha esaltato la sensibilità delle metodiche analitiche e ha permesso ai laboratori di rilevare quantitativi sempre più piccoli di farmaci, con la conseguenza di individuare terapie effettuate settimane o addirittura mesi prima degli eventi agonistici.


A conclusione dei lavori, gli esperti si sono trovati concordi sulla necessità di adottare regolamenti antidoping che prevedano soglie di tolleranza per tutti i farmaci autorizzati per la terapia e la prevenzione delle patologie del cavallo, questo sia per tutelare il benessere animale, sia per portare trasparenza nella gestione della giustizia sportiva.

In tal senso è stato espresso un parere unanimemente favorevole all'introduzione del registro dei trattamenti (medication log book) e di un elenco di sostanze consentite contenute in specialità medicinali autorizzate (progressive list) da parte della FEI. Secondo tutti i relatori queste terapie non hanno alcuna relazione con lo stato di salute dei cavalli al momento della competizione e i loro residui possono essere considerati ininfluenti sulle prestazioni agonistiche. Esponenti dell'industria farmaceutica hanno spiegato i motivi per i quali il residuo zero non permette di determinare "tempi di sospensione antidoping affidabili".