L'intervento di Assalco è una risposta al crescente rischio dell'obesità nei pets che si può contrastare solo attraverso una rivisitazione dell'approccio nutrizionale e alimentare da parte di proprietari sempre più inclini ad umanizzare il proprio cane e gatto disconoscendone in troppi casi le peculiarità fisiologiche, etologiche e alimentari.
Secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani il rischio di una alimentazione casalinga basata sugli avanzi di cucina rappresenta un viatico per disordini alimentari. E non è nemmeno la strada per fare del cane e del gatto un vero e rispettato componente della famiglia; è piuttosto un retaggio del passato, una concezione rurale dell'animale, culturalmente superata, la stessa che voleva che gli animali non avessero bisogno delle cure e dell'assistenza dell'uomo, che si guarissero da sè e che potessero cibarsi di qualunque cosa. Oggi chiunque rispetti il benessere animale non può che considerare dannoso un approccio che si muove tra l'eccesso dell'umanizzazione e una distratta sottovalutazione delle specifiche esigenze dell'animale.
''Gli animali hanno bisogno dei loro cibi - dichiara Schiappapietra all'ANSA- e c'e' gia' un'industria che provvede in maniera adeguata e bilanciata. Anzi, ci sono persino alcuni tipi di pasta studiati per coprire i fabbisogni nutrizionali in base alla razza, all'eta' e allo stile di vita''. ''Per garantire la salute dei propri animali - conclude Schiappapietra -, e' quindi meglio evitare il 'fai da te' e rivolgersi sempre a nutrizionisti o veterinari competenti''.