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COGGIN TEST, VETERINARI ASL SANZIONATI DAL CFS

COGGIN TEST, VETERINARI ASL SANZIONATI DAL CFS
In Umbria il Corpo Forestale dello Stato ha sanzionato i veterinari delle ASL "per non aver provveduto ad effettuare il prescritto controllo per la diagnosi di anemia infettiva degli equidi nel 2008". La Fnovi chiede al Mipaaf la revoca delle sanzioni e una verifica sulla condivisione degli obiettivi di sanità pubblica equina, "a partire dall'anagrafe". Con una lettera ai Ministri Luca Zaia e Ferrucio Fazio, la Fnovi chiede alle Politiche Agricole e alla Salute di "verificare la comprensione e dunque la condivisione degli obiettivi di sanità pubblica equina, a partire dall'anagrafe".

La nota firmata oggi dal Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, fa seguito alle numerose sanzioni elevate dal Corpo Forestale dello Stato a medici veterinari ufficiali in provincia di Terni "per non aver provveduto ad effettuare il prescritto controllo per la diagnosi di anemia infettiva degli equidi (test di Coggins) nel 2008".

La Federazione conclude con la richiesta di revoca di sanzioni "inaccettabili", da parte di un Ente dello Stato verso un altro Ente dello Stato "senza svolgere prioritariamente nessuna indagine in merito alla eventualità che quella omissione sia non dovuta alla volontà del pubblico ufficiale".

Ma la lettera richiama soprattutto l'attenzione dei destinatari rispetto alle attività degli organi periferici del Ministero dell'Agricoltura e, nella fattispecie, del CFS di Terni, chiedendo "chiarezza su quali siano da una parte i compiti prioritari di questi organi e di quali siano dall'altra, gli alleati utili a raggiungere questi obiettivi".

"Ci si chiede - scrive il Presidente della FNOVI - quale sia la missione del CFS che ha agito a Terni nei confronti dei servizi veterinari quando questo medesimo corpo non ha mai dimostrato la stessa solerzia per gli obiettivi posti dal Ministero da cui dipende volti ad implementare l'anagrafe degli equidi che a Terni, come in qualsiasi altra provincia d'Italia, ha lasciato i veterinari soli davanti ad un'incombenza che non sarebbe stata la loro, ma di cui comunque si sono fatti carico".

Ricordando che "l'attività dei servizi veterinari di Terni ha portato il censimento degli equidi, come indicato dalla BDN di Teramo, dalle 15 aziende registrate nel 2006 alle 1055 aziende registrate oggi", il Presidente Penocchio rimarca che "questo lavoro si è svolto spesso tra mille difficoltà e sicuramente senza l'aiuto del CFS, in un periodo di restrizione di personale e a raffronto di numeri, quelli degli equidi, assolutamente imprevedibili per mole di lavoro generato".