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ANMVI: TECNICO VETERINARIO NON INFERMIERE

ANMVI: TECNICO VETERINARIO NON INFERMIERE
E' una figura tecnica, non sanitaria e non laureata che sempre di più collabora con il medico veterinario nelle strutture per animali da compagnia. Svolge mansioni gestionali sempre più necessarie per l'attività veterinaria, ma senza una preparazione specifica. L'ANMVI propone un inquadramento ad hoc per il "tecnico veterinario". Sono ormai centinaia le figure professionali non mediche e non laureate che collaborano con i Medici Veterinari nelle strutture veterinarie. L'interesse verso questa tipologia di collaborazione è cresciuto con l'evoluzione della professione veterinaria soprattutto nel settore degli animali da compagnia.

Per questo l'ANMVI ha elaborato una proposta di inquadramento professionale da valutare insieme alla FNOVI, che preveda anche percorsi di formazione specifica. I contorni del progetto sono stati presentati da Carlo Scotti (ANMVI) su Professione Veterinaria: "Mentre l'ANMVI osteggia ogni iniziativa volta a far riconoscere in Italia la figura dell'infermiere veterinario con laurea breve, al contrario vede in modo molto positivo il diffondersi di una figura professionale di supporto all'attività del veterinario senza che abbia però alcuna competenza medica. Questa figura - spiega Scotti- dovrebbe essere chiamata "Tecnico veterinario", termine già utilizzato a livello internazionale soprattutto nei Paesi dove è già presente da tempo, dovrà certamente essere meglio definita per gli aspetti formativi e per le sue competenze, riconoscendo comunque la sua esistenza e necessità e dando una qualifica, ed anche dignità professionale, ai tanti che oggi già svolgono questi ruoli in molte strutture veterinarie".

Si tratta di strutture che, all'interno della loro organizzazione, prevedono servizi gestionali come il ricevimento del cliente, la gestione del consenso informato o della cartella clinica, la fatturazione e l' incasso delle prestazioni, la gestione del farmaco, quella del pet corner, ecc. tutte mansioni che il Medico Veterinario delega sempre più a figure laiche, non solo per ragioni organizzative, ma anche per distinguere agli occhi del cliente l'attività clinica professionale da quella tecnico-gestionale. A queste mansioni se ne affiancano altre che, pur non richiedendo competenze mediche (la gestione del magazzino, la preparazione della sala chirurgica, la manutenzione delle attrezzature, la gestione degli ordini, ecc.) richiedono una preparazione specifica. Per le strutture con una degenza, inoltre, esiste il problema di figure che si dedichino a tempo pieno all'assistenza dei degenti e agli aspetti gestionali del paziente ricoverato.

Oggi queste figure di tecnico veterinario svolgono questa attività con iter formativi e professionali i più diversi. Spesso sono formate ed istruite direttamente dal titolare della struttura e sono persone che arrivano da esperienza di volontariato animalista, studenti in Medicina Veterinaria che hanno abbandonato gli studi, diplomati all'estero o che hanno seguito corsi formativi per tecnico veterinario, laureati triennali che non trovano altri sbocchi occupazionali.