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CONVENZIONE DI STRASBURGO, IL SENATO RINVIA

CONVENZIONE DI STRASBURGO, IL SENATO RINVIA
Avrebbe dovuto svolgersi oggi la discussione finale per la ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Il Senato rinvia ad altra data. La Camera fra accesi dibattiti e polemiche ha già dato la sua approvazione, modificando la punibilità degli interventi chirurgici di cautodotomia. La discussione del disegno di legge per la ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno, è stata rinviata ad altra data.

Era atteso per oggi il voto finale dell'iniziativa governativa presentata il 19 ottobre e già approvata dalla Camera dei Deputati con importanti modifiche sugli interventi chirurgici veterinari. Dopo un intenso confronto parlamentare e strascichi mediatici, il Sottosegretario Francesca Martini aveva auspicato "un passaggio velocissimo per l'approvazione del provvedimento al Senato".

Il testo che avrebbe dovuto essere discusso oggi dall'Assemblea del Senato, esclude la punibilità "quando l'intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell'animale. La punibilità è altresì esclusa quando l'intervento è considerato dallo stesso medico veterinario utile al benessere di un singolo animale, nei casi stabiliti da apposito regolamento del ministero della salute, sentita la FNOVI.

In fase di approvazione alla Camera, il Sottosegretario Francesca Martini ha accolto alcuni ordini del giorno, impegnano, fra l'altro, il Governo a prevedere che per l'emanazione del regolamento sia consultato, in aggiunta alla Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani, anche l'Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI), a porre in essere le necessarie disposizioni normative atte a prevedere che l'eventuale caudectomia debba essere eseguita entro e non oltre il sessantesimo giorno di vita dell'animale. Inoltre, il Governo si è impegnato a sentire l'ENCI ogni qualvolta in sede di stesura di regolamenti applicativi di disposizioni normative ci siano possibili effetti sulle tipologie canine la cui tutela è oggetto dell'attività istituzionale dell'ente; a considerare la collaborazione dell'ENCI, le cui ramificazioni sono attivamente presenti in tutta Italia, per garantire sul territorio la migliore integrazione del cane nella società e un migliore rapporto tra uomo e cane anche nei contesti metropolitani.

In materia di interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia
di un cane restanovalide le disposizioni dell'ordinanza ministeriale 3 marzo 2009.