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RIFORMA BRUNETTA, NEL PUBBLICO COME NEL PRIVATO

RIFORMA BRUNETTA, NEL PUBBLICO COME NEL PRIVATO
"Convergenza normativa e sostanziale con il settore privato". La riforma Brunetta guarda al modello privato per il "miglioramento continuo di processi e servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni". La parola passa al Cnel, alla Conferenza unificata e al Parlamento. Il testo del decreto.

La riforma della Pubblica Amministrazione, al vaglio delle parti sociali attraverso il Cnel, passa alla Conferenza Unificata e al Parlamento. L'obiettivo del Ministro Renato Brunetta è l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Capacità e merito - Il punto centrale del decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri è "l'attribuzione selettiva degli incentivi economici e di carriera, in modo da premiare i più capaci e i meritevoli". Gli strumenti vanno dai premi aggiuntivi per le performances di eccellenza e per i progetti innovativi, ai criteri meritocratici per le progressioni economiche, fino all'accesso dei dipendenti migliori ai percorsi di alta formazione.
La valutazione delle performance individuali e collettive e la trasparenza degli atti, delle valutazioni e dei risultati sostituiscono la concorrenza di mercato, come si riscontra nel settore privato, quali efficaci stimoli esterni al miglioramento continuo di processi e servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni.

Commissione per la valutazione- Le Amministrazioni saranno aiutate "ad assorbire la nuova mentalità" da una apposita Commissione per la valutazione che predisporrà ogni anno una graduatoria di performance delle singole amministrazioni statali su almeno tre livelli di merito, in base ai quali la contrattazione collettiva nazionale ripartirà le risorse, premiando le migliori strutture e alimentando una sana competizione.

Contrattazione collettiva, nazionale ed integrativa - Il decreto si propone obiettivi di miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia. Per regioni, sanità ed autonomie locali, il procedimento prende atto del nuovo regime di finanziamento (che dovrebbe progressivamente derivare da risorse proprie e non trasferite, facendo coincidere responsabilità di entrata ed autonomia di spesa) e riconosce un ruolo più sfumato ai controlli governativi. Questi vengono concentrati a monte, sull'atto di indirizzo, con la doppia tutela per le autonomie: del "silenzio assenso" (il governo si esprime tassativamente entro 20 giorni); e della possibilità di assumere comunque, tramite il comitato di settore, la decisione definitiva sull'ulteriore corso dello stesso anche a fronte di osservazioni governative. A valle, viene ribadito il ruolo della certificazione negativa della Corte dei conti, che può bloccare l'ulteriore corso del contratto.

Un secondo comitato di settore- Per le amministrazioni regionali e il Servizio sanitario nazionale, nonché per gli enti locali e per i segretari comunali e provinciali, viene costituito un secondo comitato di settore nell'ambito della Conferenza dei presidenti delle regioni, dell'associazione nazionale dei comuni d'Italia (ANCI), dell'unione delle province d'Italia (UPI) e dell'Unioncamere. Un rappresentante del Governo, designato dal Ministro del lavoro, della salute e della previdenza sociale, partecipa al comitato di settore per il comparto del Servizio sanitario nazionale. Rappresentati designati dai comitati di settore possono assistere l'ARAN nello svolgimento delle trattative.

I dirigenti - sono visti come rappresentanti del datore di lavoro pubblico, e quindi si ribadiscono i loro poteri in quanto responsabili della gestione delle risorse umane e della qualità e quantità del prodotto delle pubbliche amministrazioni, nonché dell'attribuzione dei trattamenti economici accessori. Si promuove la mobilità, nazionale e internazionale, dei dirigenti ed è previsto che i periodi lavorativi svolti saranno valorizzati ai fini del conferimento degli incarichi dirigenziali.

Accesso alla dirigenza - Sono previste nuove procedure, in particolare:

- l'accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni statali e negli enti pubblici non economici avverrà per concorso pubblico di secondo grado per titoli ed esami, indetto dalle singole amministrazioni per il 50 % dei posti;
-i vincitori del concorso dovranno compiere un periodo di formazione di almeno sei mesi presso uffici amministrativi di uno Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale.

IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO