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PRIMO CENTRO ONCOLOGICO VETERINARIO IN ITALIA

PRIMO CENTRO ONCOLOGICO VETERINARIO IN ITALIA
E' stato inaugurato oggi a Sasso Marconi (Bologna) il primo Centro Oncologico Veterinario Italiano. Un gruppo di veterinari con specializzazioni diverse ha dato vita a questo progetto che si propone di essere un riferimento importante per la veterinaria italiana che si occupa di animali da compagnia.

L'obiettivo del Centro Oncologico Veterinario, inaugurato oggi a Sasso Marconi (Bologna), è quello di fornire un servizio ai pazienti oncologici nell'ambito della medicina veterinaria nazionale e del Sud Europa, avendo anche una collaborazione continua con specialisti di varie Università.

Il Centro Oncologico Veterinario è la prima struttura veterinaria italiana che nasce per i trattamenti radioterapici a fasci esterni con acceleratore lineare in pazienti oncologici. La struttura di nuova costruzione è in grado di ospitare gli animali che hanno necessità di rimanere ricoverati per il trattamento terapeutico, assicurando la presenza costante di un Medico Veterinario; gli animali ospitati possono inoltre usufruire di uno spazio privato esterno.

La medicina veterinaria si è molto evoluta negli ultimi vent'anni e i proprietari chiedono sempre più di avere diagnosi e cure appropriate per i loro animali. Dal 1994 la radio-oncologia è una specialità veterinaria riconosciuta e una parte integrante nel management dei pazienti con neoplasie. Negli Stati Uniti nel 2001 sono stati censiti 42 centri di radioterapia. In Europa solo di recente è stato fatto un censimento delle strutture di radioterapia; al momento sono attivi solamente 5 centri che detengono un acceleratore lineare e due che detengono una cobalto terapia.

Le analogie con l'uomo esistono, soprattutto nella biologia (cioè il comportamento) di alcuni tumori, senza però mai scordare che ogni specie ha caratteristiche e reazioni proprie. Esistono, ad esempio, differenze nella frequenza e nel grado di malignità dei tumori tra cane e gatto: quest'ultimo, infatti, sebbene colpito meno frequentemente del cane, ha maggiori probabilità di sviluppare una forma maligna.

Sulle cause ancora ad oggi ci sono poche certezze, ad eccezione di alcune neoplasie, quali per esempio quelle mammarie nelle femmine non sterilizzate in giovane età, i linfomi del gatto associati al virus della leucemia felina, i sarcomi iniezione-indotti in gatti predisposti o i carcinomi da radiazioni solari nei soggetti a pelo chiaro. Il fumo passivo di sigaretta e l'inquinamento ambientale potrebbero favorire lo sviluppo di tumori tonsillari nel cane e certamente l'amianto, come per l'uomo, provoca il mesotelioma pleurico.