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GLI STUDI DI SETTORE NEL DECRETO ANTICRISI

GLI STUDI DI SETTORE NEL DECRETO ANTICRISI
Il decreto "anticrisi" prevede la "revisione congiunturale speciale degli Studi di settore". I redditi minimi saranno rivisti tenendo conto degli effetti della crisi economica e dei mercati. Sacconi: stiamo valutando una riforma. ANMVI: sosteniamo in Confprofessioni l'ingresso dei professionisti nelle misure anticrisi.

Lo aveva già annunciato il Ministro Maurizio Sacconi: "Stiamo valutando una riforma degli Studi di settore". D'accordo anche il Ministro alle Finanze Giulio Tremonti, che all'art. 8 del Decreto legge anticrisi, sotto il titolo:" Revisione congiunturale degli Studi di settore", preannuncia una riforma.

Solo poche righe che esprimono però chiaramente la volontà del Governo:" i redditi minimi che lo Stato presume per le aziende dei vari settori possono essere integrati anche al fine di tenere conto degli effetti della crisi economica e dei mercati, con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali. Si terrà conto, quindi, anche dei dati della contabilità nazionale, degli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nell'analisi economica, nonché delle segnalazioni degli Osservatori regionali per gli Studi di Settore...".

L'inserimento dei professionisti nelle misure anticrisi è la richiesta numero 1, avanzata da Confprofessioni al Governo nei giorni scorsi, sostenuta dall' ANMVI era intervenuta con la richiesta di sospensione del sistema o, almeno, di una sua ampia revisione per adeguarlo alle condizioni di crisi in cui si trova il Paese.

Lo strumento legislativo previsto per la riforma degli Studi di settore è un decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze. Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia, ha chiarito il significato di queste poche righe durante la conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei Ministri:" Ci sarà una revisione degli Studi di settore in alcune aree. Gli Studi di settore hanno funzionato bene, tuttavia, sono costruiti sul presupposto di un'economia che cresce. E data la situazione eccezionale, per particolari settori o aree, tramite la contrattazione con le categorie, si provvederà a un adattamento alla congiuntura negativa".

In questo modo il Governo ha accolto le richieste dei rappresentanti delle varie categorie produttive e professionali che chiedevano un intervento urgente sul meccanismo degli Studi.