Dopo le polemiche televisive sul degrado dell'Università e gli sprechi nella ricerca, il Professor Francesco Camillo, coordinatore della ricerca sulla conservazione dell'Asino dell'Amiata alla Facoltà di Pisa, scrive ai ministri Brunetta e Rotondi. La FNOVI replica al sen Quaglierello: la veterinaria non è uno spreco.
La scorsa settimana, a "Porta e Porta" e a "Ballarò" la ricerca sulla conservazione dell'Asino dell'Amiata è stata citata come esempio del degrado dell'Università italiana e dell'inutilità della ricerca accademica.
Dal Dipartimento Clinico della facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa è partita una replica indirizzata ai Ministri Brunetta (Funzione Pubblica) e Rotondi, (Attuazione Programma) presenti negli studi televisivi.
A firmarla, il Professor Francesco Camillo, coordinatore scientifico del progetto di ricerca "Approccio multidisciplinare alla conservazione dell'Asino dell'Amiata: riproduzione, allevamento e genetica", finanziato con 55.000 euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica.
"Tengo a farvi sapere - scrive il Professor Camillo-che i Vostri interventi mi hanno profondamente ferito ed offeso e, a mio parere, denotano scarsa conoscenza sulle tematiche della ricerca nel campo della Medicina Veterinaria, al quale appartiene quella sull'Asino dell'Amiata. A questo riguardo- prosegue il Direttore del Dipartimento di Clinica Veterinaria- temo Vi sia sfuggito l'interesse che riveste questa razza, insieme a tutti gli altri genotipi asinini italiani dichiarati a rischio di estinzione, in generale, nel campo della salvaguardia e conservazione della biodiversità animale, ed in particolare, nella valorizzazione della variabilità genetica delle popolazioni autoctone, con precise e puntuali ricadute sul territorio".
Il professor Camillo respinge anche le polemiche sui baroni universitari e nella sua lettera ai Ministri dettaglia il curriculum accademico e di ricerca, l'origine familiare e la retribuzione lorda di "un barone come tanti".
Come non è richiesto a un Ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione e a un Ministro per l'Attuazione del programma di Governo di essere a conoscenza del fervore scientifico che c'è nel campo della ricerca sul latte d'asina, altrettanto non richiesto, scrive Camillo è di "parlare davanti a milioni di persone, per di più in maniera totalmente spregiativa, di cose che conosce solo marginalmente".
E su un altro fronte si apre un'altra polemica e arriva un'altra replica: quella della FNOVI al Senatore Gaetano Quagliarello secondo il quale sarebbero uno spreco i "5.500 corsi di laurea per i quali oggi ci si può laureare in cura del cane e del gatto o in acquacoltura . . ."