Il Commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti ha pubblicato il rapporto "Salute e rifiuti in Campania". Il documento, destinato a tutti gli operatori sanitari, fa il punto sullo stato di salute della popolazione e sulla relazione fra rifiuti, sanità animale, malattie trasmissibili e sicurezza alimentare. Il Commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti in Campania ha pubblicato il rapporto "
Salute e rifiuti in Campania". Il documento, disponibile sul sito del Ministero della Salute, è destinato agli operatori sanitari e si propone di fare il punto dello stato di salute della popolazione in Campania concentrandosi anche sulle malattie trasmesse dagli animali, sulla sanità animale e sulla sicurezza alimentare . La situazione dei rifiuti in Campania è considerata "un'emergenza molto atipica" e nell'ampia premessa firmata da Donato Greco del Ministero della Salute si analizzano le caratteristiche di questa atipicità, soprattutto in relazione al suo impatto sull'opinione pubblica corrente. Il ministero della Salute, insieme alle istituzioni sanitarie regionali e ai colleghi delle Aziende sanitarie locali, ha promosso un'azione di raccolta sistematica dei dati sulla salute per dare una risposta basata su evidenze ai timori della popolazione.
La conclusione è che la cosiddetta "epidemia di malasalute da rifiuti" non trova sostegno nei dati raccolti, che non consentono associazioni tra rifiuti e malattie, coerentemente con la letteratura internazionale che nega che vi sia un legame tra trattamento dei rifiuti solidi urbani e malattie. Le soluzioni stanno nelle "ricette per la normalità": scelte strategiche chiare che, grazie alla partecipazione dei cittadini, consentano la riduzione della produzione di rifiuti, la differenziazione e i conseguenti riuso, riciclo e corretto smaltimento dei rifiuti residui".
Le malattie trasmesse dagli animali
I rifiuti domestici abbandonati per strada possono essere meta privilegiata di cani, gatti, topi, gabbiani e vari tipi di insetti, ma non si può parlare di un rischio reale di infezioni trasmesse da questi animali alle persone. Non sono infatti segnalati pericoli epidemici specifici legati alla frequentazione di cumuli di rifiuti. Nemmeno il topo, che nell'immaginario collettivo, è forse il veicolo infettivo per antonomasia, può essere accusato di leptospirosi e salmonellosi correlate all'emergenza rifiuti nella Regione. Anzi è il Veneto la regione più colpita dalla leptospirosi. Non c'è nemmeno un ruolo attivo della spazzatura nella diffusione della leishmaniosi (150 i casi nazionali, di cui una ventina in Campania) , così come in fatto di toxoplasmosi la Campania non conosce una situazione particolare rispetto al resto d'Italia. Quanto alla rickettiosi che colpisce soprattutto Sicilia e Sardegna, registra un calo costante in Campania.
La sicurezza alimentare
Il Rapporto, che rinvia ai dati diffusi ieri dal Ministero della Salute relativi ai controlli sulla mozzarella di bufala, ricorda che per quanto riguarda gli alimenti di origine animale le fonti di contaminazione agiscono sugli animali vivi e sono: suolo, mangimi, foraggi e acqua di abbeverata. Indubbiamente, si legge, le combustioni incontrollate e lo smaltimento illegale di sostanze contenenti diossine o in grado di liberarle in seguito a combustione sono un problema non trascurabile ai fini della sicurezza degli alimenti. L'entità e l'estensione territoriale esatta saranno disponibili a breve. Questi dati, associati ai pattern di consumo della popolazione, forniranno una misura dell'esposizione dei consumatori e una misura del rischio di sviluppare patologie imputabili all'effetto tossico di questi composti. Viene comunque sottolineato che tutte le partite di latte e i prodotti lattiero- caseari risultati non conformi sono destinati senza possibilità di appello alla distruzione.