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CUCCIOLI, A PROCESSO ANCHE UNA VETERINARIA

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Acquistavano cuccioli di cane dall'est Europa per poche decine di euro e li rivendevano in Italia con falsi documenti per farli passare come animali provenienti da allevamenti italiani. Per questo sei persone sono finite a processo a Bologna con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata, a seconda delle singole posizioni, a falso, truffa e frode in commercio.Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza i sei operavano attraverso un negozio di animali di Casalecchio di Reno, comune alle porte di Bologna. Le indagini sono partite dopo le denunce di sette clienti che avevano comprato cuccioli di cane che poi non sono risultati conformi a quanto era stato pattuito al momento dell'acquisto e anzi erano risultati malati e poi sono anche morti perche' non vaccinati nonostante la certificazione che li accompagnava sostenesse il contrario.Davanti al giudice sono comparsi E. M., 52 anni di Pianoro e O. V., 50 di Bologna, che secondo l'accusa avevano il ruolo di promotori e organizzatori; N. B., 35 anni, bolognese, ufficialmente era l'addetta alle vendite ma in realta', sempre per l'accusa, era un socio occulto; una veterinaria residente in provincia di Bari rilasciava certificati di avvenuta vaccinazione contro il cimurro degli animali in realta' malati; O. D., 53 di Casal Maggiore (Cremona) rilasciava libretti sanitari internazionali di vaccinazione in bianco da riempire al momento della vendita cosi' come faceva M. B., reggiano di 46 anni. Merighi e' anche accusato di aver abbandonato un cucciolo di Yorkshire in fin di vita in un cartone fino a quando non e' morto e di aver esercitato abusivamente la professione veterinaria.(Adnkronos/Animalieanimali.it)